Un affascinante progetto svela come la geografia e le credenze popolari si intreccino lungo il confine polacco-tedesco.
Una nuova mappa cartografica, ispirata alle opere rinascimentali, presenta un’analisi visiva delle leggende soprannaturali che hanno influenzato per secoli le regioni storiche della Pomerania e del Meclemburgo. Creato da ricercatori polacchi, questo progetto combina ricerca etnografica e tecnologie moderne per riportare in vita le storie di diavoli, fantasmi, draghi e altri esseri leggendari.
L’eredità culturale nascosta nel paesaggio
Il team di ricerca ha analizzato oltre 1.500 racconti popolari, di cui circa 600 legati a luoghi specifici, raccolti da folcloristi del XIX e XX secolo. Queste narrazioni descrivono fenomeni soprannaturali associati a foreste, colline, fiumi e rocce, creando un legame tra la geografia e il patrimonio immateriale.
Ad esempio, colline isolate venivano descritte come luoghi di raduni per streghe, mentre particolari formazioni rocciose erano attribuite a gesta di giganti. Questa tradizione narrativa non solo rifletteva la percezione culturale del paesaggio, ma fungeva anche da strumento per tramandare credenze e valori.
Una mappa che unisce arte e tecnologia
I ricercatori hanno scelto un approccio innovativo: una rappresentazione cartografica che combina la precisione del GIS (Geographic Information System) con elementi artistici rinascimentali. Questo mix di antico e moderno permette di esplorare le connessioni tra il mondo tangibile e quello soprannaturale.
“Abbiamo voluto creare una mappa che fosse sia uno strumento scientifico che un’opera artistica,” spiegano i ricercatori. “Ispirandoci ai cartografi del XVII secolo, abbiamo unito simbolismo e arte per realizzare una visione multidimensionale delle storie popolari.”
Il contributo della folcloristica computazionale
Grazie ai progressi nella Folcloristica Computazionale, oggi è possibile analizzare grandi quantità di dati narrativi. Il progetto ha sfruttato risorse come il database ISEBEL, che contiene circa 90.000 racconti popolari provenienti dai Paesi Bassi, Danimarca e Germania nord-orientale. Questo strumento consente non solo di tracciare la distribuzione geografica di creature mitiche, ma anche di contestualizzarle all’interno delle dinamiche socio-culturali.
Nel caso della mappa polacco-tedesca, sono stati esaminati racconti che descrivono fenomeni inquietanti collegati a luoghi specifici. Ad esempio, la caccia selvaggia, un mito diffuso in gran parte dell’Europa settentrionale, è stata identificata come elemento comune nelle foreste della Pomerania.
Un viaggio tra passato e presente
Questa nuova mappa non si limita a documentare storie antiche, ma evidenzia anche come le narrazioni folcloristiche abbiano modellato la percezione del territorio. La distribuzione spaziale delle leggende sottolinea il ruolo del paesaggio come custode di memorie e credenze, offrendo un’importante prospettiva sulla relazione tra l’uomo e l’ambiente.
Lo studio, pubblicato nel Journal of Maps, rappresenta un punto di riferimento per future ricerche sull’uso del paesaggio come archivio culturale. Grazie alla combinazione di scienza, arte e tradizione, la mappa invita a esplorare il confine tra realtà e immaginazione.