Un rocchetto da filatura medievale decorato con svastiche è stato recentemente scoperto durante scavi archeologici a Tønsberg, in Norvegia. Questo ritrovamento, che risale al XIII secolo, offre uno spaccato significativo sulla diffusione e l’uso di simboli come la svastica molto prima della loro appropriazione ideologica nel XX secolo.
Un ritrovamento inaspettato a Tønsberg
Durante l’estate e l’autunno del 2024, un team del Norsk Institutt for Kulturminneforskning (NIKU) ha effettuato scavi nel cuore di Tønsberg, la città più antica della Norvegia, in previsione di lavori per il rinnovamento delle infrastrutture stradali. Gli archeologi hanno individuato i resti di una vevstue, un edificio medievale destinato alla tessitura, rinvenendo vari strumenti legati alla produzione tessile. Tra questi spiccano cinque pesi da telaio, sei ruote da filatura, un ditale in lega di rame e un misterioso oggetto in corno, probabilmente parte di un battente per tessitura.
Tuttavia, l’oggetto più affascinante è senza dubbio il rocchetto da filatura decorato con quattro svastiche incise. Questo artefatto, realizzato in arenaria rossa, presenta una base e una sommità piatte, con i lati arrotondati. Tre delle svastiche incise sono orientate a destra, mentre una è rivolta a sinistra.
Un simbolo carico di storia
La svastica, che oggi è tristemente associata al regime nazista, ha in realtà una storia millenaria e globale. Prima di essere appropriato nel XX secolo, questo simbolo era ampiamente utilizzato in molte culture come segno di fortuna, prosperità e protezione. Nell’India antica, ad esempio, era legata alla spiritualità buddista e induista, mentre nell’Europa medievale e nell’arte cristiana rappresentava spesso il sole o il movimento ciclico.
Nel contesto scandinavo, la svastica era già diffusa durante l’Età del Ferro, apparendo su oggetti come gioielli, tessuti e incisioni lignee. Ritrovamenti significativi includono i tessuti di Oseberg a Tønsberg e il ritrovamento tombale di Snartemo in Agder. Simboli simili sono stati documentati su graffiti nelle chiese medievali di Kaupanger, Røldal, Ringebu e Reinli. In questi contesti, si ipotizza che la svastica fosse associata al sole o al movimento rotatorio, caratteristiche che la renderebbero particolarmente adatta per un rocchetto da filatura.
Il significato del rocchetto e delle sue decorazioni
Il rocchetto da filatura era uno strumento fondamentale per la produzione di filati, utilizzato per generare la torsione necessaria a trasformare fibre animali o vegetali in filo. La presenza delle svastiche su questo oggetto suggerisce che i simboli non avessero solo una funzione decorativa, ma potessero anche avere un significato simbolico o spirituale. La loro associazione al movimento ciclico potrebbe rappresentare una connessione con il processo stesso di filatura.
Oltre al rocchetto, il ritrovamento di un ditale in lega di rame indica che l’edificio non era solo un laboratorio di tessitura, ma poteva anche essere utilizzato per lavori di cucito e rifinitura. Questo suggerisce un’attività artigianale complessa, probabilmente destinata alla produzione domestica o locale piuttosto che industriale.
Le svastiche nel contesto globale e scandinavo
Nel panorama mondiale, la svastica è uno dei simboli più antichi, comparendo in Asia, Europa, Africa e America. Nell’arte buddista, rappresentava la connessione con il Buddha e la fortuna, mentre per i Maya e i Navajo, assumeva significati legati al movimento del sole e dei venti. Nel contesto europeo, la sua presenza su oggetti tessili e religiosi medievali dimostra come fosse percepita come un segno positivo e universale.
In Scandinavia, il simbolo era strettamente legato alla cultura materiale e spirituale dell’Età del Ferro e del Medioevo. La sua comparsa su oggetti pratici come il rocchetto da filatura di Tønsberg rafforza l’idea che, oltre al valore estetico, avesse un significato simbolico collegato alle credenze popolari e ai cicli naturali.
Un contributo alla comprensione del passato
Questo ritrovamento non solo amplia la conoscenza della vita quotidiana medievale a Tønsberg, ma mette in evidenza come simboli oggi controversi avessero un significato completamente diverso nei secoli passati. La scoperta di un rocchetto così decorato testimonia la ricchezza culturale e la complessità simbolica del Medioevo, sottolineando l’importanza di contestualizzare storicamente i reperti per comprenderne appieno il valore.