Nella selvaggia Nuova Guinea, un misterioso uccello conosciuto come pitohui incappucciato nasconde un segreto letale. Questo volatile, apparentemente innocuo, è uno dei pochi animali al mondo a possedere un veleno trasmesso direttamente attraverso le sue piume. Un contatto con queste ultime può provocare formicolio, intorpidimento e, in dosi elevate, effetti ben più gravi.
Il pitohui e la scoperta accidentale
La scoperta del veleno del pitohui incappucciato avvenne per caso, durante una spedizione guidata dal biologo Jack Dumbacher. Mentre cercava il paradiso di Raggiana, il suo team catturò alcuni pitohui nelle reti. Gli uccelli, nel tentativo di liberarsi, morsero i ricercatori, che per alleviare il dolore leccarono le ferite. Poco dopo, iniziarono a percepire una strana sensazione di bruciore e intorpidimento nelle labbra e nella lingua, sintomi che durarono anche per diverse ore.
Le guide locali, interpellate sull’accaduto, non si mostrarono sorprese. “Quelli sono uccelli inutili,” spiegarono. “Non si possono nemmeno mangiare.” Questo dettaglio suscitò l’interesse degli scienziati, che iniziarono un’indagine approfondita sul pitohui.
Un veleno potente e un’origine sorprendente
Il veleno presente nelle piume del pitohui è una batracotossina, un potente alcaloide steroideo. Questo composto neurotossico è in grado di bloccare la trasmissione dei segnali nervosi, causando paralisi, arresto cardiaco e, in alcuni casi, la morte. La tossina è talmente potente che, grammo per grammo, è considerata una delle sostanze naturali più pericolose conosciute.
Ma come acquisisce il pitohui questa tossicità? La risposta sta nella sua alimentazione. L’uccello si nutre di Choresine pulchra, un coleottero velenoso originario della Nuova Guinea. Consumando questi insetti, il pitohui accumula le tossine nei propri tessuti, trasformandosi in un predatore difficile da affrontare per i rettili locali e rendendo persino le sue uova inappetibili.
Questo meccanismo di acquisizione del veleno non è unico del pitohui. Anche l’ifrita dal cappuccio blu, un altro uccello della Nuova Guinea, ottiene le sue proprietà tossiche consumando gli stessi coleotteri. La batracotossina, inoltre, è la stessa sostanza che rende mortali alcune rane freccia velenose del Sud America.
Gli uccelli velenosi nel mondo
L’esistenza di uccelli velenosi non si limita alla Nuova Guinea. Sorprendentemente, anche specie insospettabili come alcune oche selvatiche possiedono composti tossici. Questo fenomeno, seppur raro, mostra come la natura abbia sviluppato strategie evolutive uniche per garantire la sopravvivenza di diverse specie.
Quando si parla di uccelli, il pitohui incappucciato resta uno degli esempi più straordinari di come l’interazione tra dieta e ambiente possa influenzare le caratteristiche di un animale, trasformandolo in una vera e propria meraviglia della biodiversità.