Watsonville, California – Esperanza, una lavoratrice agricola di 44 anni, non avrebbe mai immaginato che il suo lavoro nei campi di fragole avrebbe messo in pericolo la sua salute. Dopo aver notato un nodulo al seno, il suo mondo è cambiato per sempre. Nessuno le aveva mai detto che era esposta a sostanze chimiche pericolose, utilizzate su larga scala nell’agricoltura californiana.
La sua storia è solo una delle tante che emergono nelle comunità agricole della California, dove pesticidi tossici come il 1,3-dicloropropene (1,3-D) e la cloropicrina vengono spruzzati nei campi, mettendo a rischio lavoratori, studenti e residenti.
L’uso massiccio di pesticidi nei campi di fragole della California
Nella Contea di Monterey, una delle zone di maggiore produzione di fragole, l’uso del 1,3-D è aumentato dell’80% tra il 2018 e il 2022, nonostante il suo impiego sia stato ridotto a livello statale. Questo fumigante, che rientra tra le sostanze cancerogene riconosciute dalla California dal 1989, continua a essere ampiamente utilizzato, con impatti devastanti sulle comunità locali.
Questi pesticidi non si limitano a contaminare i campi, ma si disperdono nell’aria, raggiungendo scuole, case e aree pubbliche. L’analisi di Inside Climate News ha rivelato che oltre 1.000 scuole si trovano in aree ad alta esposizione al 1,3-D, e in quasi 700 istituti si registra anche l’uso contemporaneo della cloropicrina, un altro fumigante pericoloso che un tempo veniva utilizzato come arma chimica durante la Prima Guerra Mondiale.
I bambini e le comunità indigene tra i più colpiti
I dati mostrano che le aree con maggiore utilizzo di 1,3-D e cloropicrina hanno una popolazione composta in gran parte da immigrati latinoamericani e indigeni, molti dei quali non parlano inglese e non sono a conoscenza dei rischi a cui sono esposti. Inoltre, queste zone hanno una percentuale di bambini sotto i 17 anni più alta del doppio rispetto alla media statale, e i più piccoli sono particolarmente vulnerabili agli effetti tossici dei pesticidi.
Gli esperti sanitari sottolineano come l’inalazione di questi gas tossici sia ancora più pericolosa per i bambini, il cui organismo non è in grado di smaltire le sostanze velenose con la stessa efficacia degli adulti. I ricercatori evidenziano inoltre che l’esposizione simultanea a più pesticidi potrebbe aumentare il rischio di tumori e malattie respiratorie.
Una regolamentazione inadeguata: le falle nel sistema di controllo
Nonostante le crescenti prove dei rischi, il Dipartimento di Regolamentazione dei Pesticidi della California (DPR) ha adottato standard di sicurezza che non proteggono adeguatamente la popolazione. Sebbene esista una zona di protezione di 0,4 km intorno alle scuole, studi dimostrano che il 1,3-D può rimanere nell’aria per giorni e viaggiare per chilometri con il vento.
Gli attivisti chiedono una zona di sicurezza di almeno 1,6 km intorno alle scuole, valida 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, ma le autorità non hanno ancora accolto questa richiesta.
Il DPR ha inoltre ignorato le raccomandazioni dell’Ufficio di Valutazione dei Rischi per la Salute Ambientale della California (OEHHA), che ha stabilito limiti di sicurezza molto più bassi rispetto a quelli attualmente in vigore. Questo ha portato a una lunga battaglia legale tra organizzazioni ambientaliste e autorità statali.
Nel 2018, una causa intentata da Californians for Pesticide Reform ha costretto il DPR a rivedere le sue normative, ma l’agenzia ha continuato a eludere le restrizioni attraverso cavilli burocratici, consentendo l’uso del 1,3-D a livelli ben superiori a quelli considerati sicuri dagli esperti.
Scuole e insegnanti in prima linea: il grido d’allarme
Alla Ohlone Elementary School, situata vicino ai campi di fragole di Watsonville, gli insegnanti hanno osservato un numero allarmante di casi di cancro tra gli studenti. Melissa Dennis, una delle insegnanti, racconta di tre alunni malati di cancro, tra cui una bambina che ha perso la vista a causa di un tumore al cervello.
L’insegnante di scuola materna George Feldman, dopo anni di lavoro in un ambiente contaminato, ha sviluppato un cancro al colon. “Abbiamo bisogno di ridurre l’uso di questi pesticidi”, afferma Feldman. “Invece di curare il cancro, dovremmo prevenire le cause che lo provocano”.
L’industria agricola difende l’uso dei pesticidi
Nonostante le crescenti proteste, i produttori di fragole difendono l’uso dei pesticidi, sostenendo che le rigide normative della California limitano al minimo i rischi. Tuttavia, il settore continua a fare affidamento su sostanze chimiche vietate in oltre 30 paesi, tra cui tutti i 27 stati dell’Unione Europea.
L’azienda Dow Agrosciences, principale produttrice del 1,3-D, ha spinto con successo per ottenere dalla Environmental Protection Agency (EPA) degli Stati Uniti una valutazione più permissiva, ignorando i risultati degli studi sugli animali che dimostrano la cancerogenicità della sostanza.
Le comunità resistono: la lotta per un’agricoltura più sicura
Nonostante l’opposizione delle autorità e delle aziende agrochimiche, le comunità locali continuano a lottare per la giustizia ambientale. Yanely Martínez, organizzatrice di Californians for Pesticide Reform, ha guidato una manifestazione a Watsonville contro l’uso indiscriminato di pesticidi, denunciando la discriminazione sistematica nei confronti delle comunità latine e indigene.
Anche gli studenti si stanno mobilitando. Rocío Ortiz, ex lavoratrice agricola e oggi attivista, racconta di aver sperimentato sintomi di avvelenamento da pesticidi mentre lavorava nei campi. Oggi è impegnata a sensibilizzare i giovani sui pericoli dell’esposizione ai pesticidi e a spingere per una transizione verso un’agricoltura più sicura.
Nel frattempo, alcuni produttori stanno iniziando a sperimentare coltivazioni biologiche, dimostrando che esistono alternative sostenibili all’uso dei pesticidi tossici.
La battaglia per proteggere i lavoratori agricoli e le comunità californiane è tutt’altro che finita. Ma storie come quella di Esperanza, Dennis e Ortiz dimostrano che la resistenza è ancora viva e che la lotta per un ambiente più sicuro continua.