La U.S. Astronaut Hall of Fame celebrerà due delle figure più influenti della storia dell’esplorazione spaziale: Peggy Whitson e Bernard Harris. La cerimonia ufficiale si terrà il 31 maggio 2025 presso il Kennedy Space Center Visitor Complex in Florida, un evento che onorerà i loro straordinari contributi al programma spaziale. Tuttavia, esiste la possibilità che Whitson non possa essere fisicamente presente alla celebrazione, dato che potrebbe trovarsi… nello spazio!
Peggy Whitson: la prima astronauta introdotta nella Hall of Fame mentre è in orbita
Dopo aver stabilito record straordinari come astronauta della NASA, Peggy Whitson ha continuato la sua carriera nello spazio unendosi a Axiom Space, una compagnia privata con sede a Houston. Qui ha già comandato una missione privata alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e si sta preparando per un altro viaggio previsto per questa primavera.
Se la sua prossima missione, la Axiom Mission 4 (Ax-4), dovesse sovrapporsi alla cerimonia del 31 maggio, Whitson diventerebbe la prima persona a entrare nella U.S. Astronaut Hall of Fame mentre si trova in orbita. Questo aggiungerebbe un altro incredibile primato alla sua lunga lista di successi.
Nel corso della sua carriera, Whitson ha trascorso un totale di 675 giorni nello spazio, più di qualsiasi altro americano o donna. A 64 anni, detiene il titolo di donna più anziana ad aver orbitato intorno alla Terra e ha effettuato il maggior numero di passeggiate spaziali (10) tra le astronauta donne.
Bernard Harris: il primo astronauta afroamericano a effettuare una passeggiata spaziale
L’altro grande protagonista della classe 2025 della Hall of Fame è Bernard Harris, un pioniere che ha segnato la storia dell’esplorazione spaziale diventando il primo afroamericano a compiere un’attività extraveicolare (EVA).
Nel 1995, durante la missione STS-63 dello space shuttle Discovery, Harris uscì dal veicolo per una passeggiata spaziale di 4 ore e 39 minuti, in cui testò nuovi materiali per la protezione termica delle tute spaziali, utilizzò una checklist digitale innovativa e maneggiò un satellite.
Prima di questa storica impresa, Harris aveva già contribuito a numerosi studi clinici sull’adattamento umano allo spazio, lavorando allo sviluppo di strumenti per l’esercizio fisico a bordo della ISS, ancora in uso oggi. Durante la sua prima missione, STS-55 nel 1993, condusse il primo esame fisico in microgravità, la prima conferenza di telemedicina spaziale e somministrò la prima iniezione endovenosa nello spazio.
Dopo aver trascorso più di 18 giorni in orbita, Harris lasciò la NASA nel 1996, ma continuò a supportare l’agenzia attraverso la ricerca e consulenze su salute e sicurezza. Oggi è presidente e CEO di Vesalius Ventures, un’azienda che investe in tecnologie sanitarie avanzate, e fondatore della Harris Foundation, un’organizzazione che da oltre 25 anni collabora con la NASA per promuovere l’educazione STEM negli Stati Uniti.
Una carriera straordinaria: il viaggio di Peggy Whitson nella NASA
Anche Whitson ha iniziato la sua carriera come scienziata ricercatrice presso il Johnson Space Center, prima di essere selezionata come astronauta nel 1996. La sua prima missione spaziale è stata Expedition 5, nel 2002, quando trascorse sei mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale come primo ufficiale scientifico della ISS.
Nel 2007, Whitson fece la storia diventando la prima donna a comandare la Stazione Spaziale, durante la missione Expedition 16. Durante questa missione supervisionò cinque passeggiate spaziali, due delle quali furono operazioni d’emergenza per riparare un giunto rotante difettoso nei pannelli solari della ISS.
Tornata sulla Terra, Whitson fu nominata capo dell’Ufficio Astronauti della NASA, diventando la prima donna e il primo ufficiale non militare a ricoprire tale ruolo.
Nel 2016, tornò nello spazio a bordo della Soyuz MS-03, trascorrendo quasi 200 giorni sulla ISS durante le missioni Expedition 50, 51 e 52. Durante questa missione superò il record per il maggior numero di passeggiate spaziali effettuate da una donna e per il tempo totale trascorso nello spazio da un astronauta americano.
Dopo aver lasciato la NASA nel 2018, ha continuato la sua carriera nel settore privato con Axiom Space, dove ha guidato Axiom Mission 2 (Ax-2), diventando la prima donna comandante di un volo spaziale commerciale. Ora è pronta a tornare in orbita con Ax-4, accompagnando astronauti di India, Polonia e Ungheria in una missione storica.
Una celebrazione imperdibile alla U.S. Astronaut Hall of Fame
La cerimonia di introduzione si terrà presso il Kennedy Space Center Visitor Complex, sotto l’esposizione dello space shuttle Atlantis ritirato. Il pubblico avrà l’opportunità di assistere all’evento e vedere Harris e Whitson entrare ufficialmente nella Hall of Fame.
In serata, si svolgerà un gala esclusivo presso l’Apollo/Saturn V Center, organizzato dalla Astronaut Scholarship Foundation (ASF), l’ente che gestisce il processo di selezione. Il comitato responsabile della scelta include membri della Hall of Fame, ex funzionari della NASA, storici e giornalisti.
Per essere eleggibili, gli astronauti devono:
- Avere effettuato il loro primo volo spaziale almeno 15 anni prima della selezione.
- Essere cittadini statunitensi.
- Aver ricoperto ruoli chiave come comandanti dello shuttle, piloti, specialisti di missione o ingegneri di volo.
- Aver orbitato intorno alla Terra almeno una volta.
Fondata nel 1990, la U.S. Astronaut Hall of Fame è parte dell’attrazione Heroes & Legends presso il Kennedy Space Center. Dopo la cerimonia, le immagini di Whitson e Harris, incise nel vetro e accompagnate dalle patch delle loro missioni, saranno esposte per ispirare le generazioni future.