Una straordinaria innovazione medica ha permesso a due persone paraplegiche di riacquistare la capacità di camminare. Questo importante traguardo è stato raggiunto grazie a una nuova tecnica di neurostimolazione, frutto della collaborazione tra il Politecnico di Losanna (EPFL), la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, e l’Ospedale San Raffaele di Milano. I dettagli del progetto sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Science Translational Medicine.
Una soluzione per le lesioni al midollo spinale
Le lesioni al midollo spinale rappresentano una delle condizioni più invalidanti nel campo medico, limitando drasticamente la mobilità dei pazienti. Tra i problemi più diffusi in questi casi c’è la spasticità, ovvero contrazioni muscolari involontarie che rendono impossibile il controllo dei movimenti. Il nuovo approccio si è concentrato sulla riduzione di questo disturbo, utilizzando un neurostimolatore midollare capace di svolgere due funzioni: stimolare i muscoli per ripristinare i movimenti e ridurre la rigidità muscolare.
Questo dispositivo, già noto per il trattamento del dolore cronico, è stato riprogrammato per modulare i segnali elettrici responsabili degli spasmi muscolari e, contemporaneamente, stimolare i muscoli per il movimento volontario.
Il funzionamento del neurostimolatore
Quando si verifica una lesione al midollo spinale, il flusso di messaggi inibitori provenienti dal cervello si interrompe. Questo causa una iperattività spinale, che si manifesta con spasmi e rigidità muscolare. Il neurostimolatore agisce bilanciando i segnali elettrici, interferendo con quelli che provocano le contrazioni involontarie e inviando impulsi che favoriscono una corretta attività muscolare.
La sperimentazione è stata condotta su due pazienti paraplegici, con risultati che superano le aspettative: entrambi sono riusciti a camminare e uno di loro ha percorso 175 metri senza bisogno di stimolazione attiva. Questo risultato dimostra l’efficacia del dispositivo nel ripristinare funzioni motorie che sembravano irrimediabilmente compromesse.
Un nuovo approccio alla riabilitazione
Questa tecnica innovativa apre la strada a una nuova visione nella cura delle lesioni spinali. Grazie all’uso di tecnologie avanzate, i ricercatori hanno sviluppato una soluzione che non solo ripristina il movimento, ma riduce anche gli effetti collaterali legati a farmaci e interventi chirurgici tradizionali.
L’intervento di impianto del neurostimolatore è sicuro e minimamente invasivo, rappresentando un’alternativa promettente per i pazienti con danni al midollo spinale. Inoltre, il metodo combina neurostimolazione personalizzata e approcci riabilitativi su misura, rendendolo altamente adattabile alle esigenze individuali.
Le prospettive future
Gli esperti, tra cui Silvestro Micera, coordinatore del progetto, e Pietro Mortini, responsabile della parte clinica presso l’Ospedale San Raffaele, prevedono di estendere presto le sperimentazioni a un numero maggiore di pazienti. La ricerca italiana, ancora una volta, si dimostra all’avanguardia nel campo medico, contribuendo a migliorare la qualità della vita di persone affette da gravi disabilità.
Questa innovazione rappresenta un esempio concreto di come la sinergia tra scienza, tecnologia e medicina possa portare a risultati eccezionali. Grazie a questo neurostimolatore, pazienti paraplegici possono ora guardare al futuro con rinnovata speranza.