Le più antiche tracce di inquinamento da piombo mai registrate sono state individuate nel Mar Egeo, spostando indietro di 1.200 anni la prima testimonianza nota di contaminazione da questo metallo. Un team internazionale di ricercatori, guidato dall’Università di Heidelberg, ha scoperto queste evidenze analizzando 14 carote di sedimenti prelevate dal fondo marino e dalla costa circostante.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Communications Earth & Environment, rivela non solo la presenza precoce di inquinamento da piombo, ma anche le profonde trasformazioni sociali, economiche e culturali che hanno caratterizzato la regione nel corso dei millenni.
L’origine dell’inquinamento: una scoperta senza precedenti
L’elemento più sorprendente emerso dall’analisi riguarda un campione estratto da una torbiera situata sulla costa nord-orientale della Grecia, che contiene la più antica prova conosciuta di contaminazione da piombo, risalente a circa 5.200 anni fa. Questo dato anticipa di oltre un millennio la prima testimonianza precedentemente nota di inquinamento da questo metallo.
I sedimenti, raccolti tra il 2001 e il 2021, sono stati sottoposti a un’analisi dettagliata che ha permesso di esaminare non solo il contenuto di piombo, ma anche il polline e le spore presenti, fornendo un quadro completo dell’impatto umano sull’ambiente nel corso del tempo.
L’impatto dell’espansione romana: un aumento significativo dell’inquinamento
Un altro momento chiave individuato dalla ricerca coincide con l’espansione dell’Impero Romano, avvenuta 2.150 anni fa. I dati indicano un aumento significativo della concentrazione di piombo nei sedimenti marini, legato all’intensificazione delle attività minerarie per l’estrazione di oro, argento e altri metalli.
Lo storico Joseph Maran, coautore dello studio, sottolinea come questa crescita dell’inquinamento rifletta un cambiamento economico su larga scala. La conquista della Grecia ellenistica da parte dei Romani portò a un incremento dello sfruttamento delle risorse naturali, con un conseguente impatto sull’ambiente.
Il piombo come indicatore di trasformazioni economiche e sociali
Secondo Andreas Koutsodendris, autore principale dello studio, la concentrazione di piombo nei sedimenti è un chiaro segnale dell’intensificazione delle attività umane. La produzione di argento e altri metalli era strettamente legata all’economia e al potere politico, e l’inquinamento da piombo diventa così un indicatore chiave delle trasformazioni socioeconomiche dell’epoca.
Il fatto che le prime tracce di contaminazione risalgano a oltre 5.000 anni fa dimostra come le attività umane abbiano avuto un impatto sull’ambiente fin dall’antichità, anticipando di molto l’epoca industriale. Questa scoperta apre nuove prospettive sulla storia dell’inquinamento da metalli pesanti e sul modo in cui l’interazione tra civiltà e natura ha plasmato il mondo nel corso dei millenni.