Nell’area metropolitana di Los Angeles, l’aria è diventata irrespirabile, intrisa di odori acri e una polvere sottile che si deposita ovunque, dai marciapiedi agli schermi degli smartphone. Gli incendi che hanno devastato oltre 40.000 acri, bruciando più di 12.000 strutture, hanno trasformato il cielo della città in una pericolosa nube tossica. Non è solo il fumo degli incendi boschivi a minacciare la salute dei residenti, ma una miscela di sostanze chimiche liberate dalla combustione di materiali domestici, auto, plastica e infrastrutture.
La composizione tossica del fumo urbano
A differenza del fumo proveniente esclusivamente dagli incendi forestali, che è già di per sé dannoso, il particolato liberato dagli incendi urbani è arricchito da composti chimici estremamente pericolosi. Tra questi figurano metalli pesanti come piombo e mercurio, PCB, vernici, legno trattato, prodotti per la pulizia e una vasta gamma di composti organici volatili (COV). Queste sostanze possono penetrare nelle case, rimanendo intrappolate per mesi e continuando a minacciare la salute degli abitanti anche dopo lo spegnimento degli incendi.
Secondo Chris Lim, ricercatore dell’Università dell’Arizona, la situazione rappresenta un serio rischio per la salute a lungo termine. I COV e i metalli pesanti rilasciati nell’aria possono provocare effetti cronici sull’organismo, tra cui problemi respiratori, malattie cardiovascolari e persino un aumento del rischio di tumori e demenza.
L’impatto diretto sulla salute pubblica
Gli effetti immediati degli incendi sono particolarmente pericolosi per le persone con patologie respiratorie o cardiovascolari, bambini, anziani e donne in gravidanza. Rima Habre, esperta di salute ambientale presso l’Università della California del Sud, ha evidenziato che i residenti esposti al particolato tossico possono subire attacchi di cuore, ictus e infiammazioni acute. Gli impatti cronici includono nascite pretermine, danni permanenti ai polmoni e un aumento dell’incidenza di tumori e altre malattie gravi.
L’aspetto psicologico della crisi non è meno rilevante. Habre sottolinea che la salute mentale dei residenti viene messa a dura prova dall’ansia, dalla depressione e dai traumi legati all’emergenza continua. Con il cambiamento climatico, eventi come questi rischiano di diventare sempre più frequenti, rendendo necessarie strategie a lungo termine per affrontare i rischi fisici e psicologici.
Barriere sociali ed economiche nell’affrontare la crisi
Non tutti i residenti hanno gli strumenti o le risorse per proteggersi adeguatamente. Molti appartamenti e case unifamiliari nella contea di Los Angeles non dispongono di aria condizionata o sistemi di filtrazione, lasciando i residenti senza difese contro il particolato tossico. Rudy Contreras, direttore di un’organizzazione no-profit a Pasadena, ha descritto come molte persone con disabilità abbiano dovuto affrontare difficoltà insormontabili. Gli appartamenti impregnati di fumo rendono l’aria insalubre, mentre le risorse per evacuare o purificare l’ambiente domestico sono spesso fuori portata per i più vulnerabili.
Contreras ha raccontato di una famiglia troppo malata per evacuare, che ha potuto lasciare la propria casa solo grazie a un programma di alloggi temporanei e corse gratuite offerte da piattaforme come Airbnb e Uber. Tuttavia, la gestione della crisi ha richiesto soluzioni improvvisate e un impegno continuo per affrontare le necessità immediate, come fornire maschere N95 o organizzare il trasporto sicuro.
Il pericolo nascosto nella cenere
Le particelle di cenere, visibili ovunque nella città, rappresentano un ulteriore rischio. Sarah Rees, direttrice del South Coast Air Quality Management District, ha avvertito che la cenere, ricca di sostanze tossiche, può essere altrettanto pericolosa del fumo. La pulizia delle superfici domestiche richiede precauzioni straordinarie per evitare il contatto con la pelle e gli occhi, e i detriti degli incendi non possono essere rimossi senza un’ispezione governativa.
La città di Pasadena ha dichiarato un’emergenza sanitaria pubblica, mentre i funzionari della contea di Los Angeles hanno vietato l’uso di soffiatori di foglie per prevenire la risospensione delle ceneri nell’aria. Tuttavia, il rischio non si limita all’area colpita dagli incendi. Modelli meteorologici e studi preliminari suggeriscono che il particolato tossico potrebbe viaggiare per migliaia di chilometri, influenzando la qualità dell’aria anche in altre regioni.
La necessità di risposte a lungo termine
La crisi attuale evidenzia l’urgenza di affrontare i rischi legati agli incendi urbani e al cambiamento climatico. Le raccomandazioni dei funzionari sanitari includono l’uso di filtri HEPA, la pulizia regolare delle superfici con metodi umidi e la sostituzione frequente dei filtri dell’aria. Tuttavia, queste misure non bastano a proteggere adeguatamente chi vive nelle aree più colpite, soprattutto i gruppi vulnerabili.
Gli incendi che continuano a devastare il Western U.S. non sono più un’eccezione, ma una realtà sempre più frequente. La loro portata, combinata con l’espansione urbana e la crescente presenza di materiali tossici nelle abitazioni, richiede una pianificazione più attenta e risorse significative per mitigare i danni a lungo termine. L’impatto sulla qualità dell’aria e sulla salute pubblica di eventi come questi rappresenta una sfida globale, che non può più essere ignorata.