L’effetto dei sonniferi sulla rimozione delle tossine cerebrali
Durante il sonno, il cervello attiva un meccanismo fondamentale per il suo benessere: l’eliminazione delle tossine accumulate nel corso della giornata. Tuttavia, un recente studio condotto sui topi ha rivelato che l’assunzione di zolpidem, un principio attivo presente in farmaci come Ambien e Zolpimist, compromette questo processo, rendendo il sonno indotto dai farmaci meno efficace per la salute cerebrale.
Il sistema glinfatico: la “lavastoviglie” del cervello
Durante il riposo notturno, un liquido trasparente, noto come liquido cerebrospinale, scorre attraverso il cervello eliminando i rifiuti metabolici accumulati. Questo avviene grazie a un complesso sistema di canali sottili chiamato sistema glinfatico, che agisce come una sorta di lavastoviglie neurale, attivandosi durante le fasi più profonde del sonno non-REM (NREM).
Nonostante si conoscesse l’importanza di questo meccanismo, fino ad oggi non era chiaro cosa regolasse il flusso del liquido cerebrospinale all’interno del cervello.
La norepinefrina e il suo ruolo nel sonno profondo
Per indagare il funzionamento del sistema glinfatico, un team di ricercatori ha impiantato fibre ottiche nel cervello di sette topi, utilizzandole per tracciare il flusso di sangue e liquido cerebrospinale mentre dormivano.
Gli esperimenti hanno rivelato che una molecola chiamata norepinefrina (o noradrenalina) gioca un ruolo chiave in questo processo. Quando il livello di norepinefrina aumenta, i vasi sanguigni cerebrali si restringono, riducendo il volume di sangue e consentendo al liquido cerebrospinale di fluire nel cervello. Al contrario, quando i livelli di norepinefrina diminuiscono, i vasi sanguigni si espandono, facilitando la fuoriuscita dei rifiuti cerebrali.
Questo meccanismo, che si attiva durante il sonno NREM, è cruciale per la memoria, l’apprendimento e le funzioni cognitive. Studi precedenti avevano già dimostrato che, mentre dormiamo, il cervello rilascia norepinefrina in un ritmo oscillante e lento, facilitando così la pulizia delle tossine.
L’effetto dei sonniferi sulla pulizia del cervello
Successivamente, gli scienziati hanno somministrato zolpidem a sei topi per esaminare il suo effetto sul sistema glinfatico. Sebbene gli animali si addormentassero più rapidamente rispetto a quelli trattati con un placebo, il flusso di liquido cerebrospinale risultava ridotto di circa il 30%.
In altre parole, il cervello di questi topi non riusciva a ripulirsi in modo efficace, compromettendo potenzialmente la salute cerebrale nel lungo periodo.
Non solo zolpidem: tutti i sonniferi possono interferire con la pulizia cerebrale
Questo studio ha preso in esame lo zolpidem, ma quasi tutti i farmaci per il sonno influenzano la produzione di norepinefrina. Se questi risultati venissero confermati anche negli esseri umani, significherebbe che l’uso prolungato di sonniferi potrebbe ostacolare la naturale capacità del cervello di eliminare le tossine, aumentando il rischio di malattie neurodegenerative.
Cosa significa per gli esseri umani?
Sebbene il sonno dei topi non sia identico a quello umano, il circuito cerebrale coinvolto in questo meccanismo è molto simile. Questo suggerisce che alcune delle scoperte fatte potrebbero valere anche per noi.
Se i sonniferi ostacolano la pulizia del cervello, potrebbe essere necessario sviluppare nuove soluzioni per migliorare il sonno senza compromettere la salute a lungo termine. Altrimenti, i farmaci attualmente in uso potrebbero peggiorare i disturbi del sonno invece di risolverli, aumentando il rischio di problemi cognitivi e neurodegenerativi nel tempo.