Negli ultimi anni, il dibattito attorno agli impatti ambientali dei parchi eolici offshore si è intensificato, alimentato da affermazioni controverse e spesso prive di basi scientifiche. Tra le più recenti, le dichiarazioni del presidente eletto Donald Trump hanno attirato l’attenzione: durante una conferenza a Mar-a-Lago, Trump ha collegato i spiaggiamenti di balene al funzionamento delle turbine eoliche, sostenendo che queste “stanno facendo impazzire le balene”. Ma quanto c’è di vero in queste affermazioni?
Spiaggiamenti di balene lungo la costa atlantica: cause accertate
Secondo i dati forniti dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), dal 2016 si sono verificati 232 spiaggiamenti di megattere lungo la costa orientale degli Stati Uniti, un fenomeno dichiarato “Evento di Mortalità Insolita”. Tuttavia, nessuno di questi decessi è stato attribuito ai parchi eolici offshore. Le principali cause di mortalità sono invece legate a impigliamenti nelle attrezzature da pesca e collisioni con navi, con ulteriori fattori come fame, parassiti e malattie.
Le analisi condotte dalla NOAA e da altri esperti, come il Cetacean Strandings Investigation Programme della Zoological Society of London, evidenziano come la pesca intensiva e il traffico navale rappresentino le vere minacce per le balene megattere e altre specie marine. Asserire che le turbine eoliche siano direttamente responsabili delle morti di questi mammiferi marini appare, dunque, non supportato da dati scientifici.
L’impatto ecologico delle turbine eoliche offshore
Nonostante l’assenza di prove che colleghino i parchi eolici offshore alle morti delle balene, è innegabile che queste strutture abbiano un impatto sull’ambiente marino. Gli effetti ecologici includono alterazioni del paesaggio sonoro, dei campi elettromagnetici e dell’idrodinamica degli habitat. Questi cambiamenti potrebbero influenzare il comportamento di alcune specie marine, interferendo con attività vitali come la navigazione, la comunicazione e la ricerca di cibo.
Tuttavia, ci sono anche potenziali benefici associati alle turbine offshore. Alcuni studi suggeriscono che le strutture potrebbero fungere da barriere artificiali, creando nuovi habitat per alcune specie marine. Le foche, ad esempio, sembrano attratte dai blocchi metallici, utilizzandoli come aree di foraggiamento.
Disinformazione e interessi politici
Le dichiarazioni di Donald Trump contro le turbine eoliche non sono nuove. L’ex presidente ha spesso espresso la sua opposizione all’energia eolica, citando ragioni che spaziano dall’impatto visivo al presunto rischio per la fauna. Tuttavia, tali affermazioni mancano regolarmente di un fondamento scientifico. La Whale and Dolphin Conservation ha dichiarato che l’aumento dei spiaggiamenti lungo la costa del Massachusetts e di altre aree è “senza precedenti”, ma ha sottolineato che ciò non è collegato alle attività di sviluppo dei parchi eolici offshore.
Anche il biologo delle balene del Woods Hole Oceanographic Institution, Mark Baumgartner, ha minimizzato le preoccupazioni riguardo alle turbine eoliche, affermando che la loro distribuzione spaziale riduce il potenziale impatto negativo sugli ecosistemi marini.
Energia rinnovabile e protezione marina: un equilibrio possibile
Con circa il 40% del trasporto marittimo globale destinato a carbone, petrolio e gas, l’espansione delle fonti rinnovabili come l’energia eolica potrebbe ridurre l’impatto del traffico navale sulle balene. In un contesto di crisi climatica, i parchi eolici rappresentano una risorsa fondamentale per ridurre le emissioni di carbonio e mitigare il cambiamento climatico, beneficiando indirettamente anche la fauna marina.
Le turbine eoliche offshore non sono esenti da difetti, ma il loro sviluppo è una necessità nell’ambito della transizione energetica. È essenziale, però, che i progetti vengano pianificati con attenzione, tenendo conto delle peculiarità degli ecosistemi locali, per ridurre al minimo gli impatti negativi. La vera sfida non è eliminare i parchi eolici, ma conciliare energia rinnovabile e protezione della biodiversità.
La strada da percorrere
Mentre i parchi eolici offshore continuano a crescere in tutto il mondo, è cruciale combattere la disinformazione che rischia di offuscare i benefici di questa tecnologia. Gli sforzi futuri devono concentrarsi su una ricerca approfondita per monitorare gli impatti ambientali e implementare misure di mitigazione efficaci. Solo così sarà possibile garantire che la transizione verso un futuro più sostenibile non avvenga a scapito delle preziose specie marine.