Fondo mondiale per i monumenti (WMF )Luna, il nostro satellite naturale, minacciato dalle nuove frontiere dell’esplorazione spaziale e dal crescente interesse per il turismo oltre l’atmosfera terrestre. Nel frattempo, il devastato patrimonio culturale della Striscia di Gaza si aggiunge alla lista, insieme a diverse località in pericolo in tutto il mondo.
Gaza: un crocevia di civiltà sotto assedio
Con il suo tessuto urbano martoriato da mesi di bombardamenti, Gaza entra inevitabilmente nella lista del WMF per il 2025. Questa regione, situata tra Asia e Africa, è stata un crocevia di culture sin dai tempi del Neolitico, ma il recente conflitto scoppiato il 7 ottobre 2023 ha inflitto danni devastanti al suo patrimonio archeologico e architettonico. Secondo gli esperti del WMF, la Striscia di Gaza rappresenta un caso emblematico di come i conflitti armati possano cancellare secoli di storia.
Tra le altre località segnalate vi sono le Assembly Rooms di Belfast in Irlanda del Nord, che attivisti locali propongono di trasformare in un Museo dei Conflitti e della Pace, e la Casa dell’Insegnante a Kiev, gravemente danneggiata da un missile durante il conflitto russo-ucraino.
La Luna: un patrimonio oltre i confini terrestri
Per la prima volta, il WMF ha incluso un luogo al di fuori del pianeta Terra nella sua lista: la Luna. La corsa alle esplorazioni spaziali, guidata da aziende private e governi, sta mettendo a rischio la conservazione di siti storici come il Mare della Tranquillità, dove nel 1969 gli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin compirono i primi passi sul suolo lunare durante la missione Apollo 11.
“La Luna è un simbolo di speranza e del futuro,” ha dichiarato Bénédicte de Montlaur, presidente e CEO del WMF. La recente accelerazione delle missioni spaziali, come quelle lanciate dalla SpaceX di Elon Musk e dal New Glenn di Jeff Bezos, ha sollevato nuove preoccupazioni sulla sostenibilità delle attività umane nello spazio. Nonostante l’esistenza di normative internazionali come gli Accordi Artemis, firmati da 52 Paesi per regolamentare l’esplorazione lunare, e di un trattato vincolante dell’ONU, i progressi per proteggere i siti lunari sono stati limitati.
L’erosione costiera in Kenya e i fari del Maine
Il richiamo del WMF non si limita ai teatri di conflitto o allo spazio. Anche i fenomeni naturali e i cambiamenti climatici stanno mettendo a rischio luoghi di inestimabile valore. Tra questi spiccano le coste del Kenya, sempre più minacciate dall’erosione, e i 66 fari storici del Maine negli Stati Uniti, simboli del patrimonio marittimo americano.
In Kenya, l’erosione costiera rappresenta una sfida urgente per la conservazione dell’ambiente e del turismo locale. Allo stesso modo, i fari del Maine, ormai in condizioni precarie, potrebbero scomparire se non si interviene con restauri tempestivi. Questi siti, come molti altri presenti nella lista del WMF, riflettono una fragilità universale che richiede azioni immediate.
Turismo spaziale e conservazione: un equilibrio complesso
Secondo Jonathan Bell, vicepresidente dei programmi del WMF, l’inclusione della Luna nella lista rappresenta un’occasione unica per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della sua conservazione. “Non è lontano il giorno in cui il turismo spaziale diventerà una realtà consolidata,” ha affermato Bell, sottolineando come sia essenziale stabilire regole chiare per prevenire danni irreversibili.
L’espansione delle attività spaziali, sia da parte di operatori privati che di governi, sta portando alla luce questioni etiche e giuridiche mai affrontate prima. La Luna, che finora è stata percepita come un simbolo intoccabile di speranza e scoperta, rischia di diventare un nuovo terreno di sfruttamento, a meno che non si adottino misure efficaci per proteggerla.
Un invito alla riflessione globale
L’elenco dei siti 2025 stilato dal World Monuments Fund rappresenta un campanello d’allarme globale. Dalla devastazione di Gaza alle ambizioni spaziali che minacciano la Luna, passando per l’erosione costiera in Kenya e il patrimonio storico in pericolo negli Stati Uniti, la lista invita la comunità internazionale a riflettere sull’importanza della conservazione del nostro patrimonio comune.