L’intelligenza artificiale sta rapidamente trasformando il mondo della medicina, offrendo strumenti innovativi per migliorare la diagnosi, il trattamento e la gestione dei pazienti. Tuttavia, la sua adozione nel settore sanitario incontra spesso resistenze, proprio come è accaduto nel passato con altre rivoluzioni mediche. Affinché la tecnologia possa realmente fare la differenza, è fondamentale che il suo utilizzo sia supportato da prove concrete e da studi condotti nel mondo reale.
La resistenza al cambiamento nella storia della medicina
I medici, per loro natura, sono tra i professionisti più preparati e intelligenti, ma la loro formazione rigorosa e il loro attaccamento alle pratiche consolidate li rendono talvolta diffidenti verso le innovazioni. Un esempio emblematico è quello dei chirurghi del XIX secolo, che si rifiutavano di lavarsi le mani prima di entrare in sala operatoria o nei reparti maternità. Questa negligenza, dettata da una scarsa comprensione della trasmissione dei microbi, ha causato la morte di innumerevoli neonati e pazienti.
Fu il medico ungherese Ignaz Semmelweis a dimostrare con dati statistici che l’uso di sapone e acqua poteva ridurre drasticamente i decessi. Purtroppo, le sue scoperte furono inizialmente ridicolizzate e respinte dalla comunità scientifica dell’epoca. Oggi sappiamo che aveva ragione, e la sua battaglia per l’igiene ospedaliera ha salvato milioni di vite.
L’intelligenza artificiale può salvare vite? Le prove dal mondo reale
Oggi ci troviamo di fronte a una sfida simile: l’adozione dell’intelligenza artificiale nella pratica clinica. Alcuni studi suggeriscono che l’IA potrebbe avere un impatto significativo nel salvare vite umane. Un esempio recente arriva dal settore della radiologia.
Secondo una ricerca riportata in “L’IA aiuta i radiologi a individuare il cancro al seno nei test del mondo reale“, i medici che hanno utilizzato un sistema di intelligenza artificiale per analizzare le immagini diagnostiche hanno rilevato un caso in più di cancro ogni 1000 pazienti sottoposti a screening. Se questo risultato venisse applicato su larga scala nei sistemi sanitari, l’effetto sulla sopravvivenza delle pazienti potrebbe essere significativo.
L’intelligenza artificiale non sostituirà i medici, ma può essere un supporto fondamentale
Questo significa che i medici dovrebbero abbandonare il loro ruolo e lasciare che le macchine prendano il sopravvento? Assolutamente no. Sebbene i modelli di linguaggio AI, come ChatGPT, siano in grado di superare test medici a scelta multipla, si rivelano meno efficaci nelle diagnosi conversazionali o nella gestione del rapporto con i pazienti.
Un medico umano, con la sua capacità di ascoltare, interpretare e rassicurare il paziente, rimane essenziale nella pratica clinica. Tuttavia, la combinazione tra l’intuito e l’esperienza dei professionisti sanitari e l’efficienza dell’intelligenza artificiale può portare a una medicina più precisa ed efficace.
Testare l’intelligenza artificiale in contesti reali è fondamentale
Due considerazioni emergono dall’analisi di questi studi.
La prima riguarda il termine generico “intelligenza artificiale“. Non tutte le IA sono uguali. Un sistema che classifica immagini mediche non è lo stesso di un modello di generazione di testo, e il rischio di errore varia in base al contesto d’uso. La diagnostica per immagini, ad esempio, si presta meglio all’impiego dell’IA rispetto alla consulenza medica conversazionale, dove il margine di errore può essere più elevato.
La seconda considerazione è che dovremmo essere più audaci nel testare questi strumenti in ambienti reali, piuttosto che limitarci a simulazioni o esperimenti di laboratorio. Lo studio sul cancro al seno ha dimostrato che, quando i radiologi hanno il controllo su quando e come utilizzare l’intelligenza artificiale, questa può diventare un supporto estremamente utile.
Se si investisse maggiormente nella raccolta di prove sul campo, si potrebbero migliorare le cure e salvare vite, proprio come accadde dopo le scoperte di Semmelweis, oggi riconosciuto come un pioniere della medicina moderna. L’intelligenza artificiale ha il potenziale per segnare una svolta epocale nella sanità, ma solo se verrà utilizzata con intelligenza e spirito critico.