Durante il suo mandato presidenziale, Joe Biden ha realizzato alcune delle più ambiziose politiche climatiche mai intraprese dagli Stati Uniti, segnando progressi significativi nella lotta contro il cambiamento climatico. Tuttavia, nonostante gli sforzi, l’eredità climatica del presidente uscente rimane incompleta e fragile di fronte al cambiamento politico.
Investimenti storici per il clima e l’energia pulita
L’amministrazione Biden ha segnato una svolta con l’approvazione di due leggi fondamentali: l’Inflation Reduction Act (IRA) del 2022 e l’Infrastructure Investment and Jobs Act del 2021. Questi provvedimenti hanno stanziato complessivamente 700 miliardi di dollari per promuovere una transizione verso l’energia rinnovabile. Grazie a queste leggi, centinaia di progetti per la produzione di energia eolica, solare e batterie per veicoli elettrici sono stati avviati in tutto il paese, creando migliaia di nuovi posti di lavoro.
Un esempio emblematico è l’impianto da 4 miliardi di dollari per batterie di veicoli elettrici che aprirà a De Soto, Kansas, destinato a diventare il progetto economico più rilevante nella storia dello stato, con oltre 4.000 lavoratori impiegati.
Biden ha anche introdotto misure per promuovere la giustizia ambientale, destinando il 40% dei finanziamenti climatici alle comunità maggiormente colpite dall’inquinamento e riorganizzando i sistemi di misurazione degli impatti ambientali e sanitari. Tra i successi più significativi c’è l’installazione di 8.900 autobus scolastici a basse emissioni, distribuiti in 1.300 distretti scolastici, e l’approvazione di 10 progetti eolici offshore, il primo dei quali già operativo al largo della costa di Long Island.
Protezione di terre e acque pubbliche
L’amministrazione Biden ha protetto più territori pubblici e acque federali di qualsiasi altro presidente nella storia americana: 674 milioni di acri. Inoltre, le coste atlantiche e pacifiche sono state dichiarate off-limits per la perforazione di petrolio e gas, un passo cruciale nella riduzione dell’impatto ambientale.
I limiti delle politiche climatiche di Biden
Nonostante gli importanti progressi, l’eredità climatica di Biden è stata compromessa dalla crescita record della produzione di petrolio e gas, che ha portato gli Stati Uniti a diventare il maggior produttore mondiale di combustibili fossili. Questa espansione ha vanificato parte dei guadagni derivanti dalle energie rinnovabili. Nel 2024, anno più caldo mai registrato, le emissioni di gas serra degli Stati Uniti sono rimaste stabili, mettendo in discussione l’obiettivo di ridurre le emissioni del 50% entro il 2030, come previsto dagli accordi di Parigi.
Un futuro incerto sotto la presidenza Trump
L’elezione di Donald Trump, noto scettico del cambiamento climatico, rappresenta una grave minaccia per le politiche ambientali di Biden. Trump ha già annunciato l’intenzione di ritirare gli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi e di abrogare l’IRA. Questo potrebbe rallentare la transizione verso le energie rinnovabili e riaprire la strada a politiche favorevoli ai combustibili fossili.
Secondo i dati del gruppo no-profit Environmental Entrepreneurs (E2), il 60% dei progetti legati all’IRA si trova in distretti congressuali repubblicani. Nonostante questo, il partito di Trump sembra determinato a tagliare gli incentivi fiscali per l’energia pulita, mettendo a rischio oltre 115.000 posti di lavoro già previsti nei prossimi anni.
Le sfide dell’industria e del mercato globale
Sebbene molte aziende abbiano accolto positivamente gli incentivi per la produzione di veicoli elettrici e l’energia rinnovabile, l’incertezza politica le sta spingendo a modificare i loro piani. Volkswagen, ad esempio, ha deciso di aggiungere un’estensione di autonomia a benzina ai suoi nuovi modelli Scout, riflettendo la percezione di un mercato statunitense non ancora pronto per una transizione completa verso l’elettrico.
Allo stesso tempo, la crescita della domanda globale di energia elettrica, alimentata dall’aumento di tecnologie digitali e infrastrutture energetiche, rischia di rallentare ulteriormente la transizione verso un sistema a basse emissioni.
La lotta continua
Nonostante l’impegno senza precedenti, l’amministrazione Biden non è riuscita a eliminare completamente la dipendenza statunitense dai combustibili fossili. La mancanza di un prezzo sul carbonio o di un divieto sul fracking ha sollevato critiche da parte di attivisti ambientali. L’approvazione del controverso progetto petrolifero Willow, in Alaska, rappresenta uno dei punti più discussi del mandato di Biden.
La sua strategia si è basata su un approccio “win-win”, investendo nell’energia pulita per stimolare l’economia e creare occupazione. Tuttavia, i risultati non sono stati sufficientemente rapidi per rispettare le scadenze imposte dalla scienza climatica.
Mentre Biden lascia la Casa Bianca, gli Stati Uniti si trovano a un bivio: costruire sulle fondamenta della sua amministrazione o tornare a politiche che potrebbero rallentare il progresso verso una transizione sostenibile. La sfida climatica resta aperta, e il tempo per agire è sempre più ridotto.