I disastri climatici stanno diventando sempre più frequenti, e i loro effetti non si limitano alla devastazione fisica. La dimensione psicologica di eventi come incendi, inondazioni e siccità rappresenta un nuovo capitolo nell’ambito della salute mentale. Jyoti Mishra, professore associato presso il Dipartimento di Psichiatria dell’Università della California a San Diego, ha indagato sugli effetti psicologici di eventi catastrofici come il devastante Camp Fire del 2018 e gli incendi di Maui del 2023.
Gli incendi: un’emergenza climatica e mentale
Gli incendi, una conseguenza diretta dei cambiamenti climatici, hanno impatti devastanti sulla salute mentale delle comunità colpite. Secondo Mishra, non solo le persone direttamente coinvolte, ma anche chi osserva da vicino queste tragedie, può sviluppare sintomi di disturbo da stress post-traumatico (PTSD), ansia e depressione. Le statistiche sono allarmanti: fino al 40% delle persone colpite soffre di disturbi mentali prolungati.
Questi eventi estremi, come i frequenti incendi in California, sono spesso il risultato di condizioni climatiche imprevedibili: forti piogge che favoriscono la crescita della vegetazione, seguite da lunghi periodi di siccità che trasformano la stessa vegetazione in combustibile per le fiamme. Questi incendi non solo distruggono le abitazioni e il territorio, ma lasciano anche una traccia indelebile nella psiche di chi li vive.
Gli effetti cognitivi dei traumi climatici
I disastri climatici colpiscono non solo il cuore, ma anche il cervello. Mishra ha evidenziato che gli impatti cognitivi sono diffusi sia tra chi ha vissuto in prima persona un evento traumatico, sia tra chi lo ha osservato da una certa distanza. Gli individui direttamente colpiti affrontano spesso perdite materiali e personali, mentre chi è stato esposto indirettamente può comunque soffrire di una costante sensazione di minaccia.
La ricerca mostra che queste esperienze lasciano i cervelli in uno stato di iperattivazione costante, con la corteccia frontale che fatica a gestire le funzioni cognitive. Questo stato di iper-allerta causa difficoltà a concentrarsi, a prendere decisioni e a ignorare le distrazioni, oltre a generare una sensazione persistente di pericolo.
Il concetto di trauma climatico
Il termine trauma climatico descrive un insieme complesso di sintomi che va oltre i classici disturbi post-traumatici. Questo fenomeno richiede un riconoscimento specifico non solo nella comunità scientifica, ma anche tra medici e operatori sanitari, affinché si sviluppino trattamenti adeguati. Secondo Mishra, il trauma climatico deve essere studiato come entità a sé stante, poiché il suo impatto sulla salute mentale e sul funzionamento cerebrale è unico.
Fattori che influenzano la resilienza
La capacità di superare un trauma climatico dipende da molteplici fattori. Mishra sottolinea che risorse socioeconomiche adeguate e accesso ai servizi sanitari possono accelerare il processo di recupero. Tuttavia, anche fattori personali, come una buona forma fisica, pratiche di consapevolezza e forti legami familiari e comunitari, giocano un ruolo cruciale.
Le persone che praticano la consapevolezza sono in grado di vivere il presente e di riconoscere quando una minaccia è superata, evitando di rimanere intrappolate in uno stato di costante allerta. Questo approccio aiuta a ripristinare il senso di sicurezza, essenziale per il benessere mentale.
L’importanza del sostegno comunitario
Un aspetto cruciale nella guarigione dal trauma climatico è il ruolo della solidarietà comunitaria. Durante e dopo i disastri, le persone che si impegnano per aiutare gli altri—offrendo rifugio, cibo o supporto emotivo—trovano spesso conforto e un senso di scopo. Le terapie che si concentrano sulla compassione e sull’empatia, come quelle basate sulla partecipazione a iniziative di ricostruzione, sono particolarmente efficaci nel promuovere il benessere psicologico.
Una sfida globale per il futuro
L’aumento dei disastri climatici richiede una risposta coordinata a livello globale, che includa politiche mirate a ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici e a migliorare le risorse per affrontare le loro conseguenze psicologiche. Secondo Mishra, è fondamentale che politici, comunità e operatori sanitari collaborino per sviluppare strategie di resilienza, soprattutto per le generazioni future.
La ricerca sul trauma climatico non è solo un campo emergente, ma una necessità, in un’epoca in cui la crisi climatica non è più una possibilità remota, ma una realtà quotidiana.