Nel cuore del deserto di Atacama, in Cile, prende forma uno dei progetti astronomici più ambiziosi della storia: il Telescopio Estremamente Grande (ELT) dell’Osservatorio Europeo Australe (ESO). A gennaio 2025, è stato completato il telaio della gigantesca cupola che ospiterà questa straordinaria struttura, segnando un progresso fondamentale verso l’obiettivo di osservare l’universo con una precisione mai raggiunta prima.
Una cupola imponente nel deserto di Atacama
La cupola dell’ELT è un’opera titanica, progettata per resistere alle difficili condizioni climatiche del deserto di Atacama, dove le temperature variano in modo significativo. Con un diametro di 93 metri e un’altezza di 80 metri, la cupola è comparabile alle dimensioni di un campo da calcio e sarà rivestita con piastre di alluminio. Questo guscio protettivo garantirà la protezione del telescopio dai forti venti, dalle tempeste di sabbia e dalle oscillazioni termiche.
Le nuove immagini pubblicate dall’ESO mostrano le gru in azione per installare il rivestimento esterno. Le porte scorrevoli della cupola, progettate per rimanere chiuse durante il giorno e aprirsi di notte, permetteranno al telescopio di scrutare il cielo con la massima precisione.
Tecnologia avanzata per osservare l’universo
Il cuore del telescopio sarà il grande specchio principale (M1), il più grande mai costruito, con un diametro di 39 metri. Questo colosso sarà composto da 798 segmenti esagonali in vetro ceramico, ognuno dei quali avrà uno spessore di circa 5 centimetri e un diametro di 1,5 metri. L’assemblaggio di questi segmenti darà vita a una superficie riflettente senza precedenti, progettata per catturare la luce visibile e infrarossa proveniente dai confini dell’universo.
Oltre a M1, il telescopio includerà altri quattro specchi, tra cui il secondo specchio (M2), di 4,25 metri di diametro, la cui costruzione dovrebbe concludersi entro la fine del 2025. La struttura “ragno”, una piattaforma arcuata con sei bracci che sorreggerà M2, è già stata completata e attende ora l’installazione dei componenti ottici.
La struttura di altitudine: un capolavoro ingegneristico
Sotto la struttura “ragno” si trova la torre centrale, che sosterrà gli altri tre specchi del telescopio. Tutti questi elementi saranno integrati nella struttura di altitudine, un telaio metallico alto 50 metri, progettato per ruotare e orientare il telescopio verso diverse aree del cielo. Questa complessa infrastruttura consentirà all’ELT di catturare immagini nitidissime di esopianeti e di studiarne le atmosfere, oltre a misurare l’espansione dell’universo con una precisione straordinaria.
Una nuova era per l’astronomia
Con l’ELT, l’ESO punta a rivoluzionare l’osservazione dell’universo. La “prima luce” del telescopio, prevista per il 2028, segnerà l’inizio di una nuova era per la scienza astronomica, permettendo agli scienziati di esplorare pianeti simili alla Terra, di osservare le galassie più lontane e di approfondire la conoscenza dei misteri cosmici.
Le dimensioni e le capacità tecniche di questa struttura fanno dell’ELT una delle più grandi imprese tecnologiche mai intraprese nel campo dell’astronomia.