Le fonti rinnovabili continuano a crescere, mentre l’energia eolica si prepara a superare il gas come principale fonte di elettricità nel 2025.
Il Regno Unito si conferma all’avanguardia nella lotta al cambiamento climatico grazie a una drastica riduzione delle emissioni di carbonio derivanti dalla produzione di elettricità. Secondo un’analisi condotta da Carbon Brief, nel 2024 il Paese ha registrato un calo del 70% delle emissioni rispetto al 2014, passando da 419 grammi di CO₂ per kilowattora a soli 124 grammi. Questo risultato è stato ottenuto grazie all’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili, che ha registrato un impressionante aumento del 122% nell’ultimo decennio.
Il declino delle centrali a carbone e il ruolo delle rinnovabili
Uno degli elementi chiave di questa trasformazione è stata la progressiva chiusura delle centrali a carbone, culminata con lo spegnimento dell’ultima struttura di questo tipo nel 2024. In passato, il settore della produzione energetica era il maggiore responsabile delle emissioni di carbonio nel Regno Unito. Oggi, si colloca al quinto posto, superato da settori come trasporti, edifici, industria e agricoltura.
L’energia eolica e quella solare sono diventate protagoniste della transizione energetica. Nel 2024, le centrali a gas hanno generato il 28% dell’elettricità del Regno Unito, seguite dall’energia eolica con il 26%. Tuttavia, con nuovi parchi eolici pronti a entrare in funzione e considerando che l’anno appena trascorso è stato meno ventoso della media, si prevede che l’energia eolica diventerà la principale fonte di elettricità già nel 2025.
Obiettivi ambiziosi per il 2030
Il governo britannico punta a produrre il 95% dell’elettricità del Paese da energie pulite entro il 2030. Sebbene questo obiettivo sia ambizioso, i progressi degli ultimi dieci anni dimostrano che un cambiamento radicale è possibile. Il Regno Unito rappresenta un esempio concreto di come le politiche energetiche sostenibili possano contribuire a ridurre drasticamente le emissioni di gas serra, dimostrando che la transizione energetica non è solo necessaria, ma anche realizzabile.
Una prospettiva globale: gli Stati Uniti e l’energia rinnovabile
Oltre ai progressi compiuti dal Regno Unito, anche gli Stati Uniti stanno investendo nelle energie rinnovabili, ma con risultati meno incisivi. Secondo l’Amministrazione per l’Informazione sull’Energia (EIA), nonostante un incremento della capacità solare ed eolica, l’uso dei combustibili fossili nella produzione di elettricità non ha subito significative riduzioni. Il consumo di carbone è rimasto stabile negli ultimi anni, anche se si prevede il ritiro di centrali a carbone per un totale di 11 gigawatt entro il 2025, accompagnato dall’aggiunta di 9 gigawatt di energia eolica e 25 gigawatt di energia solare alla rete.
Tuttavia, il trend generale negli Stati Uniti evidenzia una diminuzione dell’uso di carbone dal 2019, un segnale positivo che potrebbe accelerare con ulteriori investimenti nelle rinnovabili.
Un decennio di caldo record
Nonostante i progressi nella riduzione delle emissioni, il pianeta continua a fare i conti con gli effetti del riscaldamento globale. I dieci anni più caldi mai registrati si sono verificati nell’ultimo decennio, con il 2024 destinato a diventare l’anno più caldo di sempre. Questo dato sottolinea l’urgenza di interventi globali coordinati per contrastare il cambiamento climatico.
Conclusioni implicite: un modello da seguire
L’esperienza del Regno Unito dimostra che investire in energie rinnovabili e abbandonare i combustibili fossili può portare a risultati concreti nella lotta contro il cambiamento climatico. Con obiettivi chiari e una volontà politica determinata, altre nazioni potrebbero seguire questo esempio per accelerare la transizione verso un futuro più sostenibile.