Il Jet Propulsion Laboratory (JPL), centro di ricerca della NASA situato nel sud della California, ha ripreso le sue normali attività dopo gli incendi devastanti che hanno colpito l’area dall’inizio di gennaio. Il laboratorio, noto per la gestione di importanti missioni spaziali robotiche, è situato alle pendici delle montagne di San Gabriel, a nord di Los Angeles, e ha subito una chiusura temporanea a causa del pericoloso avanzare delle fiamme.
Chiusura forzata dopo l’incendio di Eaton
Il 7 gennaio, l’incendio di Eaton è divampato vicino alla comunità di Altadena, minacciando direttamente il JPL. Nonostante gli sforzi dei vigili del fuoco, che sono riusciti a fermare l’avanzata del rogo prima che raggiungesse il laboratorio, la struttura è rimasta chiusa per diversi giorni, permettendo l’accesso solo a un numero ristretto di personale essenziale. Questa situazione ha causato un evento senza precedenti: il centro di controllo missione del Deep Space Network (DSN) è rimasto completamente vuoto per la prima volta in 60 anni.
La riapertura completa è avvenuta il 27 gennaio, dopo una fase di riparazioni, pulizia e monitoraggio della sicurezza, come confermato dal sito di emergenza del JPL. Durante il periodo di chiusura, però, il laboratorio ha avuto un ruolo attivo nel supportare le operazioni di emergenza contro gli incendi.
Il supporto del JPL agli elicotteri antincendio
Mentre le squadre di emergenza combattevano le fiamme, il JPL ha messo a disposizione la sua struttura di atterraggio di emergenza per elicotteri, permettendo il rifornimento degli aeromobili impegnati a proteggere le aree residenziali circostanti. Veronica McGregor, responsabile delle relazioni con i media del JPL, ha dichiarato che, nonostante il vento forte abbia impedito agli elicotteri di operare il primo giorno dell’incendio, il sito è stato ampiamente utilizzato nei giorni successivi. Il laboratorio continuerà a fornire ogni tipo di assistenza possibile alle agenzie locali coinvolte nella gestione degli incendi.
La gestione delle missioni spaziali durante l’emergenza
Per evitare interruzioni nelle comunicazioni spaziali, le operazioni del Deep Space Network (DSN) sono state temporaneamente trasferite al Goldstone Deep Space Communications Complex, vicino a Barstow. Questa soluzione ha garantito che nessun dato scientifico delle oltre 40 missioni spaziali gestite dal JPL andasse perso. Ora, con la riapertura del laboratorio, anche le operazioni del DSN sono tornate alla normalità.
Durante l’incendio, le strutture, i laboratori e le attrezzature scientifiche del JPL sono state messe in sicurezza, evitando danni significativi. Tuttavia, le conseguenze della catastrofe hanno colpito duramente la comunità locale, inclusi molti dipendenti del laboratorio.
Danni e sfollati tra i dipendenti del JPL
Secondo il Dipartimento di Silvicoltura e Protezione Antincendio della California (CalFire), l’incendio di Eaton, alimentato da forti venti, ha bruciato oltre 14.000 acri e attualmente risulta contenuto al 99%. In tutta l’area di Los Angeles, gli incendi hanno causato la morte di quasi 30 persone e hanno lasciato senza casa decine di migliaia di residenti, tra cui oltre 200 dipendenti del JPL che vivevano ad Altadena.
La direttrice del JPL, Laurie Leshin, ha confermato che più di 100 persone, compresa lei stessa, sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni, distrutte dal fuoco. In un’intervista, ha raccontato di essersi recata al laboratorio per cercare conforto in un ambiente familiare, sottolineando l’importanza di mantenere una routine in momenti difficili.
Per sostenere i dipendenti colpiti, il JPL ha avviato un fondo di soccorso per disastri in collaborazione con il Caltech, raccogliendo oltre 2 milioni di dollari destinati ad aiutare il personale e gli studenti colpiti dagli incendi. Whitney Haggins, dipendente del JPL che ha perso la sua casa nell’incendio di Eaton, ha dichiarato alla ABC News di aver ricevuto un sostegno incredibile dalla comunità del JPL, affermando con determinazione che ricostruirà la sua vita.
Ripresa delle attività e nuove missioni spaziali
Nonostante l’emergenza, il personale del JPL ha continuato a prepararsi per un anno ricco di missioni spaziali. Tra le prossime attività programmate:
- Il lancio dell’osservatorio spaziale SPHEREx, dedicato alla mappatura del cielo, previsto per febbraio.
- Il satellite Lunar Trailblazer, progettato per cercare acqua sulla superficie lunare, pronto per il lancio sempre a febbraio.
- Il satellite NISAR, frutto della collaborazione tra Stati Uniti e India, che sarà lanciato a marzo per monitorare i cambiamenti della superficie terrestre.
- Il Sentinel-6B, missione destinata a studiare l’innalzamento del livello del mare.
- Un esperimento scientifico a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, in programma per la seconda metà dell’anno.
Nonostante la devastazione causata dagli incendi, lo spirito della comunità spaziale rimane saldo. Laurie Leshin ha dichiarato al Los Angeles Times che, pur attraversando un momento difficile, il JPL continuerà a guardare verso il futuro, portando avanti la sua missione di esplorazione spaziale.