Una nuova analisi mette in discussione il legame tra la pandemia e le temperature lunari
Durante la pandemia di COVID-19, i lockdown globali hanno cambiato radicalmente le abitudini umane, riducendo inquinamento e attività industriali. Uno studio del 2024 ha ipotizzato che questi cambiamenti abbiano avuto un effetto indiretto sulla superficie lunare, rilevando un’insolita diminuzione delle temperature notturne sul lato vicino della Luna nel periodo aprile-maggio 2020. Tuttavia, ricerche successive hanno sollevato dubbi su questa connessione.
L’ipotesi iniziale: l’influenza terrestre sulle temperature lunari
La Luna, essendo bloccata tidale alla Terra, riceve una porzione della radiazione riflessa dal nostro pianeta durante la notte lunare sul lato vicino. Nel periodo del lockdown globale, quando le emissioni umane e il conseguente inquinamento atmosferico sono diminuiti drasticamente, alcuni ricercatori hanno notato un calo delle temperature lunari.
Analizzando i dati raccolti dal Diviner Lunar Radiometer della NASA per il periodo 2017-2023, il team originale ha rilevato una diminuzione anomala di circa 8-10 Kelvin nelle temperature notturne lunari durante la primavera del 2020. Secondo i ricercatori, questa anomalia potrebbe essere stata causata dalla riduzione della radiazione riflessa dalla Terra, attribuibile alla minore attività umana.
Lo studio, pubblicato nel 2024, ha suggerito che i lockdown per il COVID-19 abbiano avuto un impatto non solo sulla Terra, ma anche sulla Luna: “Le temperature più basse potrebbero essere legate a una minore quantità di energia riflessa dalla Terra durante il lockdown globale”, hanno dichiarato gli autori.
La nuova analisi: una coincidenza temporale?
Nonostante queste conclusioni, un team della Missouri University of Science and Technology (Missouri S&T) e della University of West Indies (UWI) ha recentemente riesaminato i dati, mettendo in dubbio il legame diretto tra i lockdown e il calo delle temperature lunari.
Secondo il professor William Schonberg, esperto in ingegneria civile e studi spaziali, l’idea che le attività umane sulla Terra possano influenzare in modo significativo le temperature lunari appare improbabile. “Abbiamo deciso di approfondire la questione mantenendo una mente aperta,” ha spiegato Schonberg.
Utilizzando gli stessi dati del Diviner Lunar Radiometer, il nuovo team ha rilevato che il calo delle temperature notturne era già iniziato prima del 2020, con fluttuazioni simili registrate nel 2018 e 2019. Inoltre, un’analisi statistica più approfondita ha evidenziato che questi cali sembrano seguire cicli regolari di circa due anni, indipendentemente dalle attività antropiche sulla Terra.
I ricercatori hanno concluso che attribuire il calo delle temperature lunari ai lockdown è eccessivamente speculativo: “Le temperature più basse osservate durante il lockdown del 2020 sembrano essere parte di una tendenza più ampia e non possono essere inequivocabilmente collegate alle ridotte attività umane”, ha affermato Schonberg.
Un fenomeno complesso: Terra e Luna interconnesse?
Le interazioni tra Terra e Luna sono state oggetto di numerosi studi, ma l’idea che le temperature lunari possano essere influenzate da cambiamenti atmosferici terrestri è ancora poco esplorata. Il professor Schonberg ha riconosciuto che una piccola influenza della Terra sulla Luna durante la notte lunare è teoricamente possibile, ma ha sottolineato che qualsiasi effetto sarebbe probabilmente trascurabile.
“Anche se il calore e la radiazione dalla Terra potrebbero avere un impatto minimo sulle temperature lunari, misurarlo con precisione sarebbe estremamente difficile,” ha aggiunto.
Il dibattito rimane aperto
Mentre gli studi iniziali avevano suscitato entusiasmo per la possibilità che i lockdown per il COVID-19 avessero avuto conseguenze cosmiche, la nuova ricerca invita alla prudenza. L’idea di un legame diretto tra la riduzione delle attività umane e le temperature lunari sembra affascinante, ma le prove attuali indicano che altri fattori, come cicli naturali o variabilità nell’attività solare, potrebbero spiegare meglio le anomalie osservate.
Lo studio completo è stato pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society: Letters, e rappresenta un importante contributo al dibattito scientifico su come Terra e Luna possano interagire in modi ancora poco compresi.