Gli elementi che compongono il nostro corpo, come il carbonio e l’ossigeno, hanno probabilmente attraversato spazi intergalattici, lasciando la galassia in cui si sono formati, per poi tornare nella Via Lattea. Una nuova ricerca svela questo incredibile viaggio cosmico.
La tecnologia necessaria agli esseri umani per lasciare la Via Lattea è ancora lontana dall’essere realizzabile, ma gli atomi che ci compongono sembrano aver già intrapreso viaggi ben più lunghi. In particolare, il carbonio e l’ossigeno, fondamentali per la vita, avrebbero attraversato il mezzo circumgalattico prima di essere inglobati nei pianeti rocciosi come la Terra.
Il viaggio degli elementi: dalle stelle al mezzo circumgalattico
Gli elementi più pesanti, essenziali per la vita, non si formano naturalmente, ma nascono all’interno delle stelle. Le loro drammatiche esplosioni, come quelle delle supernove, disperdono questi atomi nello spazio. Questo processo non si limita alla galassia ospite: i materiali possono essere espulsi fino a raggiungere il mezzo circumgalattico, una regione di gas diffuso che circonda le galassie.
Secondo lo studio condotto da Samantha Garza, dottoranda presso l’Università di Washington, questo gas funziona come una stazione di scambio cosmica: gli elementi vengono espulsi dalle galassie, restano per miliardi di anni in questo ambiente, e successivamente vengono richiamati per formare nuove generazioni di stelle e pianeti. Jessica Werk, coautrice dello studio, sottolinea che il carbonio nei nostri corpi potrebbe aver trascorso un lungo periodo al di fuori della Via Lattea prima di essere riciclato nella formazione del nostro Sistema Solare.
Che cos’è il mezzo circumgalattico?
Il mezzo circumgalattico, confermato solo nel 2011, è una vasta area di gas che circonda le galassie. Composto principalmente da idrogeno, contiene anche tracce di elementi più pesanti, come ossigeno e carbonio. Questi elementi arrivano qui a seguito delle esplosioni stellari e possono restare in questa regione per lunghissimi periodi prima di essere riassorbiti.
Utilizzando il Telescopio Spaziale Hubble, il team di ricerca ha analizzato la luce di nove quasar che attraversavano il mezzo circumgalattico di undici galassie attive nella formazione stellare. È emerso che il carbonio è presente fino a distanze di circa 400.000 anni luce, ben oltre i confini fisici di una galassia come la Via Lattea. Tuttavia, intorno a galassie in cui la formazione stellare si è interrotta, la quantità di carbonio rilevabile è significativamente inferiore.
Implicazioni per l’evoluzione delle galassie
Lo studio suggerisce che il ciclo di espulsione e riassorbimento degli elementi è fondamentale per mantenere viva la formazione stellare. Quando questo processo si interrompe, le galassie smettono di produrre nuove stelle e diventano galassie passive. La relazione tra la quantità di carbonio nel mezzo circumgalattico e l’attività delle galassie potrebbe essere la chiave per comprendere perché alcune galassie “muoiono” prematuramente.
Gli scienziati sperano di approfondire lo studio analizzando altri elementi pesanti, come il magnesio, già osservato in galassie attive. Questo potrebbe aiutare a confermare ulteriormente l’importanza del ciclo di riciclaggio degli atomi nell’evoluzione galattica.
Non solo polvere di stelle: polvere di stelle viaggiatrice
Gli esseri umani sono spesso definiti “polvere di stelle”, poiché ogni atomo che ci compone proviene da una stella ormai morta. Tuttavia, questo studio ci invita a rivedere questa affermazione: siamo sì polvere di stelle, ma con una storia cosmica straordinaria. Gli atomi nel nostro corpo non solo provengono da stelle lontane, ma hanno probabilmente viaggiato per centinaia di migliaia di anni luce, uscendo e rientrando nella galassia.
Questa scoperta rafforza l’idea che ogni elemento del nostro corpo porti con sé una traccia del passato remoto dell’universo, rendendo ancora più affascinante il nostro legame con il cosmo.