Il Sole ha rilasciato un potente brillamento solare che ha raggiunto il suo picco alle 6:39 del mattino (ora della costa orientale degli Stati Uniti) venerdì 3 gennaio. Questo fenomeno è stato registrato dal Solar Ultraviolet Imager (SUVI), uno strumento avanzato a bordo del satellite GOES-East della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), progettato per monitorare costantemente l’attività solare.
L’immagine, resa pubblica dalla NOAA, mostra chiaramente un lampo brillante situato nella parte superiore sinistra della corona solare. Questo brillamento è particolarmente visibile grazie alla luce ultravioletta estrema emessa da materiali surriscaldati, che, nel rendering grafico, appare colorata in tonalità di rosso e oro.
Caratteristiche del brillamento solare
Un brillamento di questa intensità viene classificato come X1.2, una denominazione che descrive sia la sua potenza che il suo impatto potenziale. La classe X rappresenta il livello più alto nella scala dei brillamenti solari, mentre il numero decimale successivo indica la sua forza relativa all’interno di questa categoria.
I brillamenti solari, come questo evento di classe X, sono fenomeni di enorme energia che possono avere effetti significativi sulla Terra, includendo:
- Disturbi alle comunicazioni radio;
- Impatti sulle reti elettriche;
- Interferenze ai sistemi di navigazione satellitare;
- Rischi per le missioni spaziali e per la sicurezza degli astronauti.
L’importanza del monitoraggio costante
Sebbene l’Osservatorio della Dinamica Solare (SDO) della NASA abbia temporaneamente sospeso la fornitura dei suoi dati a causa di un allagamento nel centro operativo, il SUVI di GOES-East ha continuato a fornire immagini cruciali per lo studio di questo evento.
Questo sistema consente agli scienziati di monitorare i brillamenti solari, studiare i fenomeni legati all’atmosfera del Sole e fornire previsioni meteo spaziali utili a prevenire eventuali danni alle infrastrutture terrestri e spaziali.
La NASA, in collaborazione con la NOAA, svolge un ruolo centrale nello studio e nella comprensione dei fenomeni spaziali. L’agenzia spaziale americana utilizza una flotta di satelliti specializzati per analizzare l’attività solare, l’atmosfera del Sole e le interazioni tra il campo magnetico terrestre e lo spazio circostante.
Impatto del brillamento sulla Terra
L’effetto di eventi solari di questa portata può variare in base alla posizione della Terra rispetto al brillamento. In generale, i brillamenti solari emettono radiazioni elettromagnetiche ad alta energia che possono interferire con i sistemi tecnologici terrestri e nello spazio. In casi estremi, potrebbero verificarsi blackout delle comunicazioni e tempeste geomagnetiche in grado di influenzare anche le linee elettriche.
Per aggiornamenti dettagliati sull’evoluzione del meteo spaziale, è possibile consultare il Centro di Previsione del Meteo Spaziale della NOAA sul sito ufficiale spaceweather.gov, che rappresenta la fonte primaria per previsioni, allarmi e avvisi riguardanti l’attività solare.
Il monitoraggio di eventi come questi è fondamentale per proteggere le infrastrutture terrestri, gli astronauti e le navicelle spaziali. La collaborazione tra la NASA, la NOAA e altre agenzie scientifiche a livello globale dimostra l’importanza della ricerca spaziale per mitigare i rischi associati a fenomeni di questa portata.