Valya Harkonnen, la principessa Ynez e Keiran Atreides sbarcano su Arrakis nel finale di “Dune: Prophecy”, la serie evento targata HBO ambientata ben 10.000 anni prima dell’epopea di Paul Atreides. Dopo un percorso narrativo intenso, il 22 dicembre è andato in onda il sesto episodio, intitolato “Il nemico altezzoso”, chiudendo con un crescendo una stagione che ha esplorato l’origine della Sorellanza Bene Gesserit e i conflitti interni ed esterni che ne hanno segnato la nascita. Con un mix di tensione drammatica e riflessioni profonde sulla paura e sul potere, il finale lascia aperte molte domande, alimentando le aspettative per la seconda stagione già confermata.
Un’eredità di paura e lotta
Alison Schapker, showrunner e produttrice esecutiva della serie, ha dichiarato durante una conferenza stampa il 19 dicembre che l’influenza dell’horror psicologico è stata fondamentale nella costruzione di “Dune: Prophecy”. Secondo Schapker, il genere horror si intreccia perfettamente con la natura profondamente psicologica dell’universo di Dune, esplorando temi come la corruzione del potere e l’oscurità della mente umana. Questo approccio si riflette, ad esempio, nella sofferenza di Lila e nella sequenza in cui i suoi antenati si risvegliano, trasformando una vicenda intima in una storia di possessione dal sapore onirico e inquietante. Tuttavia, il terrore non è mai fine a sé stesso: le radici scientifiche che sostengono il mondo di Dune conferiscono alle vicende un realismo che amplifica l’impatto emotivo.
Il legame tra le sorelle: Emily Watson e Olivia Williams
Le interpretazioni di Emily Watson (Valya) e Olivia Williams (Tula) hanno dato profondità al complesso rapporto tra le due sorelle. Le attrici hanno raccontato come, prima delle riprese, abbiano trascorso del tempo insieme per costruire una relazione autentica che fosse credibile sullo schermo. Tra le attività, spicca una visita alla National Portrait Gallery di Londra, dove hanno osservato ritratti di figure storiche come la regina Elisabetta I, nota per i suoi conflitti familiari. Questa preparazione ha contribuito a rendere le dinamiche tra Valya e Tula particolarmente intense, evidenziando come legami di sangue possano intrecciarsi con segreti oscuri e rivalità generazionali.
La sconfitta del virus e il viaggio interiore di Valya
Un momento cruciale del finale di stagione è rappresentato dalla sconfitta del virus della macchina pensante, una minaccia che agisce sulle paure più profonde di chi ne viene colpito. Valya, guidata dalla sorella Tula, scopre che per superare il virus è necessario abbandonare la paura stessa. Questo passaggio, come spiegato da Schapker, rappresenta una trasformazione a livello emotivo e cellulare per il personaggio, che finalmente riesce a liberarsi del peso delle sue colpe e delle sue insicurezze. La chiave di questa svolta risiede nell’accettazione e nella trasmutazione della paura in forza. Un tema che trova eco nei sogni collettivi delle accolite e nelle loro visioni, rivelando un legame profondo tra il subconscio individuale e la coscienza collettiva della Sorellanza.
Arrakis: il ritorno alle origini
L’arrivo di Valya su Arrakis nel finale segna un punto di svolta importante. Il pianeta desertico, già protagonista nell’immaginario di Dune, si rivela una destinazione carica di significato. Per Valya, Arrakis non è solo un luogo fisico, ma anche il simbolo delle origini e delle verità nascoste dietro la figura di Desmond Hart, il “figlio potenziato” che ha giocato un ruolo cruciale nella stagione. Come sottolineato dalla Schapker, il pianeta rappresenta il fulcro di una mitologia che ha influenzato i personaggi da lontano per tutta la stagione, attraverso visioni, sogni e ricordi. Ora che Valya ha messo piede su questa terra leggendaria, ci si aspetta che vengano rivelate nuove connessioni tra il passato e il futuro dell’universo di Dune.
Una seconda stagione in arrivo
La conclusione della prima stagione di “Dune: Prophecy” ha lasciato gli spettatori con molte domande: quale sarà il destino di Valya su Arrakis? Quali segreti nasconde ancora Desmond Hart? E soprattutto, chi è davvero il signore supremo dell’IA, Omnius? Tutti gli episodi della prima stagione sono ora disponibili in streaming su HBO Max, ma l’attesa per la seconda stagione è già alta. Dopo una stagione densa di emozioni, intrighi e misteri, il futuro di questa saga appare più luminoso e avvincente che mai.