Gli ambientalisti della Carolina del Nord sono in rivolta dopo che Duke Energy, insieme ad altre nove compagnie energetiche, ha inviato una lettera all’Environmental Protection Agency (EPA), chiedendo di allentare le normative ambientali su cenere di carbone e gas naturale. Questa richiesta contrasta con gli impegni presi in precedenza dall’azienda per limitare le emissioni nelle nuove centrali a gas.
Pressioni sull’EPA: la lettera delle compagnie energetiche
Il 15 gennaio, le dieci aziende hanno scritto a Lee Zeldin, nuovo amministratore dell’EPA, per sollecitare un allentamento delle regolamentazioni. Zeldin, confermato dal Senato con 56 voti favorevoli contro 42, ha un passato di sostegno alla produzione di combustibili fossili, il che solleva preoccupazioni su come risponderà a queste richieste.
Le aziende sostengono, senza prove concrete, che regole più severe per il settore dei combustibili fossili metterebbero a rischio la sicurezza nazionale, l’affidabilità della rete elettrica, la crescita economica e lo sviluppo tecnologico. In particolare, si oppongono alle restrizioni sulla gestione della cenere di carbone e alle normative sulle emissioni di gas serra per le centrali a gas naturale.
Un portavoce di Duke Energy ha rifiutato di commentare direttamente, dichiarando che la lettera rappresenta la posizione ufficiale dell’azienda.
La cenere di carbone: un pericolo per acqua e salute pubblica
La cenere di carbone, sottoprodotto della combustione del carbone, contiene sostanze altamente tossiche come arsenico, cadmio, mercurio e piombo. Le normative dell’EPA hanno tentato di chiudere le scappatoie che consentivano la contaminazione delle falde acquifere. In molte aree degli Stati Uniti, sostanze chimiche provenienti da bacini di cenere non protetti hanno contaminato pozzi privati e corsi d’acqua.
Secondo Nick Torrey, avvocato del Southern Environmental Law Center, queste regolamentazioni sono essenziali per la salute pubblica:
“Le famiglie dipendono da queste protezioni per l’acqua pulita. Chi ha scritto questa lettera è fuori dalla realtà se pensa che qualcuno voglia arsenico, piombo e mercurio nella propria acqua.”
Nel 2023, alcune aziende energetiche hanno contestato le restrizioni dell’EPA sulla cenere di carbone, ma hanno perso in tribunale. La Corte d’Appello del Circuito D.C. ha stabilito che gli standard dell’EPA vietano di lasciare la cenere di carbone nell’acqua o di consentire perdite di sostanze tossiche nei fiumi e nei laghi circostanti.
I piani di Duke Energy per la cenere di carbone
Anche se l’EPA accogliesse la richiesta di Duke Energy, l’azienda dovrà comunque scavare e bonificare 31 bacini di cenere di carbone in Carolina del Nord, contenenti circa 126 milioni di tonnellate di materiale tossico. Un ordine legale impone a Duke di rimuovere la cenere e di trasferirla in discariche protette o riciclarla, ad esempio nel calcestruzzo.
Duke ha già scavato 11 bacini, mentre il completamento della bonifica degli altri è previsto tra il 2028 e il 2037. Tuttavia, la compagnia potrebbe beneficiare di un allentamento delle norme sugli usi benefici della cenere, che includono il riutilizzo nei siti delle centrali elettriche come copertura per nuove discariche.
In passato, l’azienda ha fornito cenere per riempimenti strutturali, ma l’opposizione pubblica ha ridotto drasticamente questa pratica. In alcuni casi, la cenere utilizzata è riemersa dopo il crollo di parcheggi e strade.
Centrali a gas: il futuro dell’energia o un problema ambientale?
Oltre alla questione della cenere di carbone, Duke Energy sta affrontando vincoli sulle emissioni delle nuove centrali a gas. Le normative dell’EPA impongono limiti sulle emissioni di gas serra, obbligando le aziende a ridurre l’impatto ambientale dei loro impianti.
Duke sta costruendo due nuove centrali a gas a Hyco Lake (contea di Person) e altre due presso la Marshall Steam Station (contea di Catawba). Attualmente, entrambi i siti bruciano carbone, ma l’azienda prevede di convertirli al gas naturale.
Anche dopo la transizione, queste centrali continueranno a rilasciare ossidi di azoto, particolato fine, biossido di zolfo, monossido di carbonio e metano nell’atmosfera. Il metano, in particolare, è un potente gas serra, molto più dannoso della CO₂ nel breve termine.
La Commissione per l’energia della Carolina del Nord ha approvato i progetti di Duke, e lo Stato ha rilasciato i permessi ambientali. Tuttavia, la costruzione non sarà completata prima del 2028 o 2029.
Duke Energy cerca di evitare le restrizioni sulle emissioni
Secondo l’attuale normativa GHG dell’EPA, Duke dovrebbe limitare la produzione delle sue centrali di Hyco Lake al 40% della capacità totale entro il 2032. L’unico modo per evitare questa restrizione sarebbe installare tecnologia di cattura del carbonio, in grado di ridurre il 90% delle emissioni di gas serra.
Tuttavia, questa tecnologia non è ancora disponibile su larga scala, e molti esperti ritengono che non lo sarà in tempo per rispettare la scadenza del 2032.
Di fronte a questa situazione, Duke e le altre aziende hanno chiesto a Zeldin di sospendere l’applicazione della regola GHG e di abrogarne la maggior parte delle disposizioni. Se la richiesta venisse accolta, le aziende potrebbero continuare a costruire e gestire le centrali a gas senza limiti significativi sulle emissioni.
Reazioni degli ambientalisti
Gli attivisti sono preoccupati per il possibile allentamento delle norme. Mikaela Curry, responsabile della campagna Beyond Coal del Sierra Club, ha dichiarato:
“Stanno cogliendo la prima opportunità per eliminare le protezioni ambientali. Questo dimostra che Duke farà di tutto per difendere i propri interessi, indipendentemente dai danni che causerà alle comunità locali.”
Anche Jim Warren, direttore esecutivo di NC WARN, ha espresso forte opposizione:
“Duke Energy sta ancora una volta cercando di espandere l’uso dei combustibili fossili, ignorando gli impatti devastanti sul clima e sulle persone.”
Infine, Ridge Graham, di Appalachian Voices, ha ricordato che la Carolina del Nord sta ancora recuperando dai 53 miliardi di dollari di danni causati dall’uragano Helene, evento reso più violento proprio dai cambiamenti climatici.
Le richieste di Duke e delle altre compagnie mettono in discussione il futuro delle politiche ambientali negli Stati Uniti, mentre la popolazione e gli esperti restano in attesa di una risposta dell’EPA.