Il nostro microbioma intestinale influenza una vasta gamma di aspetti della nostra salute fisica e mentale. Tuttavia, qual è il modo migliore per favorire una composizione microbica ottimale? Uno studio pubblicato su Nature Microbiology ha analizzato campioni biologici di oltre 21.000 individui, identificando importanti differenze tra le diete vegane, vegetariane e onnivore.
Dieta e configurazioni microbiche
Secondo i ricercatori, i diversi regimi alimentari lasciano un’impronta unica sul microbioma intestinale. Lo studio, che ha utilizzato dati auto-riferiti dai partecipanti, ha evidenziato che ogni modello dietetico presenta una firma microbica caratteristica.
Gli onnivori mostrano livelli più elevati di diversità microbica, ma questa non sempre corrisponde a una salute intestinale superiore. La loro dieta favorisce batteri associati alla digestione della carne, come Alistipes putredinis, ma include anche microrganismi come Ruminococcus torques e Bilophila wadsworthia, collegati a malattie infiammatorie intestinali, cardiovascolari e a determinate forme di cancro.
I vegani, invece, vantano batteri specializzati nella fermentazione delle fibre, capaci di produrre acidi grassi a catena corta come il butirrato, utile per ridurre l’infiammazione e sostenere il sistema immunitario. Tra vegetariani e vegani, una differenza significativa risiede nei batteri legati ai latticini, come Streptococcus thermophilus, presente nella dieta dei vegetariani grazie al consumo di yogurt e altri derivati del latte.
Qualità e varietà: il segreto per un microbioma sano
Un aspetto cruciale emerso dallo studio è che la qualità della dieta supera le differenze tra i regimi alimentari quando si tratta di promuovere un microbioma intestinale sano. Nicola Segata, uno degli autori della ricerca, ha sottolineato che l’elemento più importante è il consumo abbondante e diversificato di alimenti vegetali ricchi di fibre.
La riduzione del consumo di carne o latticini non garantisce automaticamente benefici per il microbioma, a meno che non sia accompagnata da una varietà di cibi vegetali di alta qualità. In altre parole, è fondamentale puntare su piatti colorati e su una dieta che includa una gamma diversificata di frutta, verdura, legumi e cereali integrali.
Microbioma e salute a lungo termine
Il microbioma non è solo un riflesso della dieta, ma un elemento cruciale per la salute complessiva. La presenza di batteri favorevoli alla fermentazione delle fibre e alla produzione di metaboliti utili è legata a una riduzione del rischio di malattie infiammatorie, un miglior funzionamento del sistema immunitario e un metabolismo più equilibrato.
Mentre i regimi alimentari variavano nelle loro firme microbiche, la ricerca dimostra che la chiave per un microbioma sano risiede nella diversità alimentare e nell’adozione di abitudini che valorizzano gli alimenti di origine vegetale.
Un invito alla varietà alimentare
Lo studio invita a rivalutare le abitudini alimentari, incoraggiando un approccio che metta al centro la qualità e la varietà. Che si scelga di essere onnivori, vegetariani o vegani, l’obiettivo principale dovrebbe essere una dieta equilibrata, ricca di fibre e di cibi vegetali freschi.