L’astronauta della NASA Suni Williams, fissata all’estremità del braccio robotico Canadarm2, ha partecipato a un’importante attività extraveicolare mentre la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) orbitava a circa 420 chilometri sopra la Terra. L’operazione, avvenuta il 30 gennaio, si è conclusa alle 13:09 EST e ha segnato la nona passeggiata spaziale per Williams e la quinta per il collega Butch Wilmore.
Questa missione ha rappresentato la 274ª attività extraveicolare (EVA) finalizzata all’assemblaggio, manutenzione e aggiornamento della ISS. Durante la passeggiata, Williams ha stabilito un nuovo record superando l’ex astronauta Peggy Whitson per il tempo totale trascorso nello spazio da un’astronauta donna. Con 62 ore e 6 minuti di attività extraveicolare, si posiziona ora quarta nella classifica storica della NASA.
Obiettivi della missione: rimozione di hardware radio e analisi microbiologica
Nel corso della passeggiata spaziale, Williams e Wilmore hanno completato le operazioni assegnate. Uno dei compiti principali è stata la rimozione di un’antenna appartenente al gruppo di frequenza radio, precedentemente installata sul traliccio della stazione. L’hardware, ormai obsoleto, è stato dismesso per ottimizzare le funzionalità di comunicazione della ISS.
In aggiunta, gli astronauti hanno effettuato una raccolta di campioni di materiale superficiale prelevati dal laboratorio Destiny e dalla camera di equilibrio Quest. Questi campioni saranno analizzati per studiare la presenza di microbi, fondamentali per comprendere l’impatto dell’ambiente spaziale sulla contaminazione biologica delle superfici esterne della stazione.
Un nuovo traguardo per Suni Williams
Con questa missione, Suni Williams consolida il suo ruolo di figura storica dell’esplorazione spaziale. Il superamento del record appartenente a Peggy Whitson, una delle più esperte astronauta della NASA, evidenzia il contributo fondamentale delle donne nel settore dell’esplorazione spaziale.
L’importanza di queste passeggiate spaziali non si limita al solo aggiornamento della ISS, ma fornisce anche dati cruciali per le future missioni verso la Luna e Marte, dove la gestione delle superfici esposte allo spazio profondo sarà un elemento determinante per la riuscita dei viaggi interplanetari.