Un’importante scoperta pubblicata su Nature Astronomy ha rivelato che l’asteroide Bennu contiene alcuni dei mattoni fondamentali della vita. Questa scoperta rafforza l’ipotesi che la vita sulla Terra possa essere stata seminata da composti organici provenienti dallo spazio, miliardi di anni fa.
Nicky Fox, funzionario della NASA, ha dichiarato: “Gli asteroidi rappresentano una vera e propria capsula del tempo sulla storia del nostro pianeta, e i campioni raccolti da Bennu sono essenziali per comprendere quali ingredienti fossero presenti nel nostro sistema solare prima della nascita della vita sulla Terra“. La missione OSIRIS-REx, incaricata di raccogliere e riportare questi materiali, sta già riscrivendo ciò che sappiamo sulle origini del nostro sistema planetario.
Alla ricerca di indizi sulla vita nei meteoriti
Gli asteroidi, come Bennu, possono essere considerati veri e propri archivi cosmici. Quando piccoli frammenti di questi corpi celesti entrano nell’atmosfera terrestre sotto forma di meteoriti, potrebbero potenzialmente trasportare elementi chimici che hanno favorito lo sviluppo della vita. Tuttavia, il problema principale nell’analisi dei meteoriti sta nella possibile contaminazione terrestre: attraversando l’atmosfera, questi corpi potrebbero assorbire umidità, alterando i campioni raccolti.
Per evitare questo problema, la NASA ha inviato la sonda OSIRIS-REx per prelevare direttamente 121,6 grammi di materiale dall’asteroide Bennu. Questo rappresenta il più grande campione di asteroide mai riportato sulla Terra.
Un team internazionale di scienziati ha analizzato il campione, rivelando la presenza di composti organici contenenti azoto e ammoniaca, elementi essenziali per la formazione del DNA e dell’RNA, i due pilastri fondamentali della vita terrestre.
Inoltre, sono state trovate tracce di un ambiente acquoso: un brodo salmastro in cui le sostanze chimiche avrebbero potuto interagire e combinarsi, creando le condizioni favorevoli alla sintesi prebiotica. Sebbene questa scoperta non dimostri l’esistenza di vita extraterrestre, conferma che i composti chimici essenziali per la biologia erano presenti nello spazio molto prima della comparsa della vita sulla Terra.
La scoperta di basi azotate: una prova concreta di chimica prebiotica
Per garantire che i campioni di Bennu non fossero contaminati, gli scienziati li hanno analizzati in un ambiente controllato sotto azoto. Utilizzando la spettrometria di massa ad alta risoluzione, un metodo che permette di identificare le molecole in base alla loro massa e carica, i ricercatori dell’Università di Kyushu, in Giappone, hanno individuato una varietà di composti organici.
Tra questi, è stato scoperto un vero e proprio “tesoro chimico”:
- Tutte e cinque le basi azotate necessarie per formare DNA e RNA: adenina, guanina, citosina, timina e uracile.
- Altri composti biologicamente rilevanti come xantina, ipoxantina e acido nicotinico (vitamina B3).
Questa scoperta è particolarmente significativa se confrontata con i risultati di una precedente missione giapponese sull’asteroide Ryugu. L’analisi di Ryugu aveva rivelato solo la presenza di uracile e acido nicotinico, mentre mancavano le altre quattro basi azotate.
Secondo Toshiki Koga, ricercatore presso l’Agenzia Giapponese per la Scienza e la Tecnologia Marina e Terrestre, questa differenza tra i due asteroidi potrebbe essere spiegata dalle diverse condizioni ambientali a cui sono stati esposti nel cosmo.
“La differenza nella quantità e nella complessità degli eterocicli azotati tra Bennu e Ryugu potrebbe riflettere le variazioni nei processi chimici a cui questi asteroidi sono stati sottoposti nello spazio”, ha spiegato Koga in un comunicato.
La missione OSIRIS-REx e il futuro della ricerca spaziale
La missione OSIRIS-REx, lanciata dalla NASA, ha permesso di raccogliere informazioni senza precedenti sulla composizione chimica degli asteroidi. Il campione di Bennu è solo l’inizio di una serie di analisi approfondite che potrebbero portare a una migliore comprensione delle origini della vita.
I ricercatori continueranno a studiare i campioni extraterrestri per comprendere meglio come si siano formati questi composti organici e se potrebbero aver contribuito allo sviluppo della vita sulla Terra.
Questa scoperta alimenta una delle domande più affascinanti della scienza moderna: la vita sulla Terra è nata spontaneamente, oppure è stata seminata da materiali provenienti dallo spazio?