Nel cuore di Londra, nel 1908, le infermiere si prendevano cura dei neonati presso il General Lying-In Hospital, uno dei primi ospedali maternità del Regno Unito. In un’epoca in cui la medicina e la scienza stavano ancora cercando di comprendere i misteri della natura umana, alcuni esperimenti controversi venivano concepiti, tra cui il cosiddetto “Esperimento Proibito”. Questo esperimento, sebbene potenzialmente illuminante per quanto riguarda la comprensione della natura umana, è considerato così profondamente immorale che qualsiasi comitato etico moderno lo rigetterebbe immediatamente. Tuttavia, in periodi storici meno attenti alla dignità umana, alcuni hanno tentato di realizzare versioni di questo esperimento problematico.
L’Esperimento Proibito: Un Viaggio nel Passato
Origini e Teorie
L’Esperimento Proibito si basa sull’idea di crescere un bambino privandolo di interazioni sociali fondamentali. L’obiettivo teorico era quello di distinguere quali aspetti della nostra umanità fossero influenzati dalla genetica rispetto all’ambiente. Una delle versioni più discusse di questo esperimento prevedeva di allevare un bambino in totale assenza di linguaggio, parole e testi scritti. Privati del linguaggio, gli investigatori speravano di ottenere intuizioni sulla biolinguistica e sullo sviluppo del linguaggio nella mente umana. Si chiedevano se il cervello umano avesse una comprensione innata delle regole e delle strutture linguistiche o se imparassimo le lingue liberamente senza un modulo grammaticale innato.
Esperimenti Storici
Nonostante la maggior parte di queste idee rimanga confinata a esperimenti mentali, esistono racconti storici di tentativi di realizzare questo esperimento eticamente discutibile. Erodoto, noto come “Il Padre della Storia”, racconta che il faraone egiziano Psamtik I affidò due neonati a un pastore con l’ordine di non pronunciare una parola. Dopo due anni, la prima parola pronunciata dai bambini fu “becos”, che in frigio antico significava “pane”. Questo portò Psamtik a credere che il frigio fosse la lingua madre dell’umanità.
Un altro racconto, altrettanto dubbio, riguarda gli esperimenti linguistici dell’imperatore del Sacro Romano Impero Federico II nel XIII secolo. Si dice che affidò diversi bambini a balie mute e sorde con l’ipotesi che potessero conoscere innatamente l’ebraico, il greco, il latino, l’arabo o “la lingua dei loro genitori”. Tuttavia, l’esperimento fallì poiché ”i bambini non potevano vivere senza applausi, gesti, e volti sorridenti”.
Esperimenti Moderni e Lezioni Apprese
Il Caso del Ragazzo Selvaggio
Il termine “Esperimento Proibito” è spesso associato al libro di Roger Shattuck sul “Ragazzo Selvaggio di Aveyron”, un cosiddetto “bambino selvaggio” segnalato nel sud della Francia all’inizio del XIX secolo. Questo caso ha suscitato interesse per la possibilità di comprendere meglio la natura umana attraverso l’osservazione di bambini cresciuti senza interazione umana.
L’Esperimento di Winthrop Kellogg
Un altro scienziato che esplorò queste idee fu lo psicologo americano Winthrop Kellogg. Dopo aver sentito parlare di bambini indiani “cresciuti dai lupi”, Kellogg si interessò ai “bambini selvaggi” e al loro potenziale per insegnarci qualcosa su noi stessi. Consapevole che esperimenti attivamente progettati sarebbero stati sia “illegali” che “immorali”, Kellogg ideò un altro modo per esplorare le sue idee: lui e sua moglie crebbero uno scimpanzé insieme al loro figlio per studiare gli effetti dell’ambiente sul comportamento e lo sviluppo.
Lo scimpanzé, Gua, camminava eretto e rispondeva a 20 comandi vocali. Si diceva persino che fosse “più intelligente” del bambino, Donald, quando entrambi avevano 12 mesi. Tuttavia, a 16 mesi, Donald iniziò a formare parole, mentre Gua no. Con il passare del tempo, il bambino divenne sempre più capace, lasciando indietro il suo pseudo-fratello.
Riflessioni Finali
Limiti e Critiche
Nonostante Kellogg sia considerato un “precursore della scienza del comportamento animale contemporaneo”, l’esperimento con Gua e Donald non ha rivelato prove inestimabili. Gli scimpanzé sono molto intelligenti, ma non possono essere equiparati agli esseri umani in termini di capacità cognitive solo perché indossano vestiti e mangiano a tavola.
Conclusioni di Sandra Swart
Molti pensatori del passato hanno riflettuto sull’idea di condurre il proprio Esperimento Proibito, ma forse c’è un’altra ragione per cui dovrebbero essere relegati alla storia, oltre alle enormi preoccupazioni etiche: non dimostrano realmente nulla. Sandra Swart, professoressa e presidente del Dipartimento di Storia presso l’Università di Stellenbosch, conclude in un capitolo del libro “The Evolution of Social Communication in Primates” che “le grandi domande sulla natura umana sono rimaste principalmente senza risposta e rimangono irrisolvibili da tali esperimenti”. Gli esperimenti, sia umani che simiani, spesso si sono conclusi con la morte prematura dei soggetti o con la loro rivelazione come frodi innocenti o consapevoli, spesso sfruttati a causa della loro incapacità.
In definitiva, questi esperimenti hanno agito come schermi vuoti su cui le persone proiettano le proprie questioni, fungendo da macchie di Rorschach viventi nel test dell’umanità.