L’impatto dei PFAS sulla qualità del sonno
Negli ultimi anni, l’attenzione della comunità scientifica si è concentrata sui PFAS, noti anche come “sostanze chimiche eterne”, a causa della loro persistenza nell’ambiente e dei potenziali effetti negativi sulla salute umana. Queste sostanze chimiche sintetiche, utilizzate in una vasta gamma di prodotti di consumo e industriali, sono state collegate a vari problemi di salute. Tuttavia, recenti ricerche suggeriscono che i PFAS potrebbero influenzare anche la qualità del sonno e la durata del riposo notturno.
Le caratteristiche dei PFAS e la loro diffusione
Origine e utilizzo dei PFAS
I PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche) sono un gruppo di composti chimici sintetici che hanno trovato impiego in numerosi settori industriali e domestici sin dagli anni ’50. La loro resistenza all’acqua, al calore, al grasso e alle macchie li ha resi ideali per l’uso in prodotti come pentole antiaderenti, imballaggi alimentari, abbigliamento impermeabile e mobili. Questa diffusione capillare ha portato alla loro presenza in quasi tutte le case.
Persistenza ambientale e accumulo nel corpo umano
Una delle caratteristiche più preoccupanti dei PFAS è la loro longevità. Queste sostanze impiegano tempi estremamente lunghi per degradarsi nell’ambiente e tendono ad accumularsi nei tessuti umani. Sebbene la ricerca sia ancora in fase di sviluppo, i PFAS sono già stati associati a diverse condizioni di salute avverse, tra cui danni al fegato, malattie della tiroide, problemi di fertilità, aumento del rischio di cancro e compromissione del sistema immunitario.
PFAS e disturbi del sonno
Meccanismi di interferenza con il sonno
Le evidenze suggeriscono che i PFAS possano influenzare il sonno attraversando la barriera emato-encefalica e alterando i livelli di neurotrasmettitori e calcio, elementi cruciali per il riposo. Inoltre, l’impatto dei PFAS sul sistema immunitario e sulle funzioni metaboliche potrebbe indirettamente influenzare la qualità del sonno. Tuttavia, queste ipotesi necessitano di ulteriori conferme scientifiche.
Studi recenti e risultati
Un team di ricercatori, guidato da Shiwen (Sherlock) Li, PhD, ha condotto il primo studio che esamina la relazione tra l’esposizione a specifici tipi di PFAS e il sonno nei giovani adulti. Lo studio ha coinvolto 144 partecipanti di età compresa tra 19 e 24 anni, parte dello USC Children’s Health Study. I ricercatori hanno raccolto campioni di sangue e informazioni auto-riferite sul sonno, analizzando sette tipi di PFAS. Di questi, quattro – PFDA, PFHxS, PFOA e PFOS – sono stati significativamente associati a una riduzione del sonno o a una qualità del sonno inferiore.
Implicazioni e prospettive future
Conseguenze a lungo termine della scarsa qualità del sonno
La scarsa qualità del sonno è stata collegata a una serie di esiti negativi a lungo termine, tra cui problemi neurologici e comportamentali, diabete di tipo 2 e malattia di Alzheimer. Secondo Li, se i PFAS interferiscono con il sonno, potrebbero avere un impatto immediato sulla salute, più di altre problematiche croniche.
Prossimi passi nella ricerca
Il team di ricerca intende esplorare ulteriormente la relazione tra PFAS e modelli di sonno nei bambini, nell’ambito del Multi-Omics for Health and Disease Consortium dei National Institutes of Health. Inoltre, sono in corso studi di laboratorio sui geni identificati finora e sull’associazione tra PFOS e sviluppo cerebrale.
mentre la ricerca sui PFAS e il loro impatto sulla salute continua a evolversi, è chiaro che queste sostanze chimiche rappresentano una sfida significativa per la salute pubblica. La comprensione dei loro effetti sul sonno potrebbe fornire nuove prospettive per affrontare i rischi associati alla loro esposizione.