Towers Of Silence: Un’antica Tradizione Funeraria
Nel corso dei millenni, l’umanità ha sviluppato diversi metodi per affrontare la morte, spesso utilizzando la natura come strumento di trasformazione. Tra queste pratiche, una delle più affascinanti e antiche è quella delle Towers Of Silence, una tradizione che ha radici profonde nella cultura zoroastriana e che coinvolge l’uso di avvoltoi per purificare i corpi dei defunti. Questa usanza, che risale a oltre 3.000 anni fa, è stata concepita per proteggere i corpi dalla contaminazione di demoni o spiriti maligni, offrendo al contempo un contributo ecologico significativo.
La Tradizione delle Towers Of Silence
Origini e Significato Culturale
Le Towers Of Silence sono strutture circolari, conosciute come dakhmas, dove i corpi dei defunti vengono esposti agli elementi e agli avvoltoi. Questa pratica funeraria ha origine nella religione zoroastriana, una delle più antiche fedi monoteiste del mondo. Secondo la tradizione, il corpo umano, una volta morto, diventa impuro e vulnerabile agli attacchi di forze maligne. Per evitare che ciò accada, i corpi vengono posti sulle torri affinché gli avvoltoi possano nutrirsi delle loro carni, purificando così l’anima e facilitandone il passaggio verso il cielo.
Un Processo Rapido ed Efficiente
Potrebbe sembrare un processo lungo e disordinato, ma studi recenti hanno dimostrato l’efficienza degli avvoltoi nel decomporre un corpo umano. Presso la Forensic Anthropology Research Facility in Texas, è stato osservato che questi uccelli possono scheletrizzare un corpo in appena cinque ore. In confronto, un corpo sepolto in una bara impiegherebbe circa cinque anni per raggiungere lo stesso stato. Questo dimostra quanto gli avvoltoi siano efficaci nel loro compito, offrendo un’alternativa rapida e naturale alla sepoltura tradizionale.
Implicazioni Ecologiche e Sfide Moderne
Un Impatto Ambientale Positivo
Le Towers Of Silence offrono un’alternativa ecologica alle sepolture moderne, che occupano vaste aree di terreno e richiedono l’uso di materiali non sostenibili. Negli Stati Uniti, ad esempio, le sepolture tradizionali occupano circa 404.685 ettari di terra, con la produzione di bare che distrugge circa 1,6 milioni di ettari di foresta ogni anno. Inoltre, molti corpi vengono imbalsamati, rilasciando nel terreno circa 3 milioni di litri di fluidi chimici che possono contaminare il suolo. Le dakhmas, invece, evitano questi problemi, offrendo un metodo di sepoltura che rispetta l’ambiente e contribuisce al ciclo naturale della vita.
Declino e Sfide Attuali
Nonostante i benefici ecologici, il numero di Towers Of Silence è diminuito drasticamente nel tempo. In passato, queste strutture erano presenti in diverse parti del mondo, ma oggi sono sempre più rare a causa delle leggi che ne vietano l’uso in molte regioni. Anche nei luoghi dove sono ancora legali, le torri affrontano sfide significative, come la diminuzione della popolazione di avvoltoi. Ad esempio, a Karachi, la rapida urbanizzazione ha circondato le dakhmas con quartieri densamente popolati, e la mancanza di avvoltoi negli ultimi 25 anni ha reso difficile il completamento del processo di decomposizione.
Un Futuro Sostenibile per le Pratiche Funerarie
In un mondo in cui la popolazione ha superato gli 8 miliardi, è fondamentale considerare pratiche funerarie che siano sostenibili dal punto di vista ecologico. Le Towers Of Silence offrono un esempio di come le tradizioni antiche possano fornire soluzioni moderne ai problemi ambientali. Sebbene possano sembrare insolite per le culture occidentali, queste pratiche rappresentano un atto finale di carità, nutrendo gli avvoltoi e aiutando l’anima a raggiungere il suo destino celeste. Forse è giunto il momento di rivalutare le nostre abitudini funerarie e considerare alternative che rispettino il nostro pianeta.