Un uomo del Montana condannato per un complotto di allevamento di pecore ibride utilizzando parti del corpo trafficate illegalmente. La ricerca di un uomo per allevare le pecore più grandi lo ha portato a gravi conseguenze legali.
Il complotto criminale e le sue origini
La nascita del piano
Arthur “Jack” Schubarth, un residente del Montana di 81 anni, è stato condannato a sei mesi di carcere il 30 settembre per aver orchestrato un complotto di lunga durata volto all’allevamento di pecore ibride di dimensioni eccezionali e illegali. Tra il 2013 e il 2021, Schubarth ha collaborato con almeno cinque altre persone per avviare la sua impresa criminale. Il piano ha avuto inizio con l’importazione illegale di parti della più grande specie di pecora al mondo, la pecora Marco Polo argali (Ovis ammon polii), originaria del Kirghizistan. Il materiale genetico ottenuto da queste parti è stato utilizzato per creare embrioni clonati che Schubarth ha impiantato nelle pecore del suo ranch, portando alla nascita di un singolo esemplare maschio.
La creazione del Montana Mountain King
Con un’apertura delle corna superiore a 1,5 metri e un peso che supera i 136 chilogrammi, queste pecore sono davvero imponenti. Schubarth ha dato al maschio un nome appropriato: Montana Mountain King, abbreviato in MMK. Per realizzare il suo piano, il seme di MMK è stato utilizzato per impregnare diverse specie di pecore nel ranch, tutte proibite nello stato, dando vita a animali ibridi.
Le conseguenze legali e ambientali
La vendita e il traffico illegale
Schubarth e i suoi complici sono andati oltre, falsificando certificati veterinari per esportare gli ibridi illegali fuori dal Montana e immetterli sul mercato. Il seme di MMK è stato venduto direttamente ad altri allevatori, e Schubarth ha anche acquistato e venduto illegalmente parti di pecore selvatiche native delle Montagne Rocciose. “Il comportamento criminale di Schubarth non è il modo in cui i Montanesi trattano la nostra fauna selvatica,” ha dichiarato Jesse Laslovich, Procuratore degli Stati Uniti per il Distretto del Montana. “Le sue azioni hanno minacciato le specie native del Montana solo per il desiderio di guadagnare più denaro.”
Le sanzioni e le malattie
Schubarth, proprietario della Sun River Enterprises LLC, conosciuta anche come Schubarth Ranch, allevava e vendeva “bestiame alternativo” come capre di montagna e pecore, principalmente a ranch di caccia dove le persone pagano per avere la possibilità di cacciare animali da trofeo. Gran parte di questo mercato si trova in Texas, dove tali “ranch di caccia in cattività” offrono l’opportunità di cacciare sia specie native che esotiche. Schubarth ha probabilmente pensato che i proprietari di tali attività sarebbero stati disposti a pagare un premio per pecore ibride giganti.
Le implicazioni legali e ambientali
Le accuse e le condanne
Schubarth è stato condannato per due reati di fauna selvatica: cospirazione per violare il Lacey Act e violazione sostanziale del Lacey Act. Questa legge mira a prevenire l’importazione di specie invasive e a combattere il traffico di fauna selvatica, criminalizzando il commercio interstatale di fauna selvatica etichettata falsamente o posseduta in violazione delle leggi federali o statali. Oltre alla pena detentiva, Schubarth dovrà pagare un totale di 24.200 dollari in varie multe.
Le conseguenze per gli animali
Purtroppo, ci sono state anche conseguenze tragiche per alcuni degli animali coinvolti. Il tribunale ha sentito che le pratiche di Schubarth hanno introdotto un rischio di malattia nei suoi greggi, e almeno due pecore sono morte a causa della malattia di Johne, una malattia cronica causata da un sottospecie di batteri Mycobacterium avium subspecies paratuberculosis. “Questo caso esemplifica la seria minaccia che il traffico di fauna selvatica rappresenta per le nostre specie native e gli ecosistemi,” ha commentato Edward Grace, Direttore Aggiunto dell’Ufficio di Applicazione della Legge del Servizio Fish and Wildlife degli Stati Uniti. “Le azioni di Mr. Schubarth non solo hanno violato molteplici leggi progettate per proteggere la fauna selvatica, ma hanno anche rischiato di introdurre malattie e compromettere l’integrità genetica delle nostre popolazioni di pecore selvatiche.” Questo caso invia un messaggio chiaro: non tollereremo l’importazione, la vendita e il trasporto illegale di fauna selvatica, specialmente quando mette in pericolo il nostro patrimonio naturale.