L’ossessione umana per il cibo: tra miti e realtà
Da secoli, l’umanità è affascinata da ciò che mangia e da come lo fa. Dalle antiche credenze romane sui poteri miracolosi del cavolo, passando per le mode alimentari di inizio Novecento come il Fletcherismo, fino all’attuale mania per le vitamine, il cibo è sempre stato al centro delle nostre preoccupazioni. Tra le varie ansie alimentari, poche sono più persistenti della paura dei cibi artificiali. Che si tratti del panico per i “frankenfood” degli anni ’90 o dei coloranti all’arsenico nei dolci vittoriani, l’idea che il nostro cibo possa essere adulterato e che queste alterazioni possano danneggiare noi e i nostri figli è un timore radicato e potente.
La decisione della California sui coloranti alimentari sintetici
All’inizio di quest’anno, il governatore della California, Gavin Newsom, ha firmato il California School Food Safety Act, una legge che vieta alle scuole pubbliche dello stato di servire o vendere cibi contenenti sei coloranti alimentari sintetici. Ma questa mossa è giustificata scientificamente? Dovremmo tutti evitare i coloranti artificiali nella nostra dieta o si tratta solo di un’altra fobia alimentare?
Motivazioni dietro il divieto californiano
La Food and Drug Administration (FDA) ha approvato nove coloranti alimentari sintetici, ma solo sei di essi - Blu 1, Blu 2, Verde 3, Giallo 5, Giallo 6 e Rosso 40 – sono stati vietati dalla nuova legge californiana. La proposta, avanzata nel 2021 dal deputato Jesse Gabriel, mirava a incoraggiare le aziende a modificare leggermente i prodotti venduti nelle scuole pubbliche californiane. Gabriel ha citato una valutazione recente dell’Office of Environmental Health Hazard Assessment (OEHHA) della California, che ha esaminato gli effetti neurologici dei coloranti alimentari nei bambini. Questo studio ha coinvolto esperti e il pubblico, e il rapporto finale è stato sottoposto a revisione da parte di scienziati indipendenti.
Evidenze scientifiche e preoccupazioni dei genitori
Per anni, prove aneddotiche e circostanziali hanno suggerito un legame tra i coloranti sintetici e vari problemi di salute. I genitori sono stati avvertiti che gli additivi alimentari potrebbero peggiorare l’ADHD o altri problemi comportamentali nei loro figli. Alcuni coloranti, come il Rosso 3, considerato cancerogeno dagli anni ’90, sono vietati dalla FDA in prodotti come i cosmetici, ma non negli alimenti. Questo ha creato un clima di sfiducia e confusione, spingendo l’OEHHA a condurre una nuova revisione. I risultati sono stati preoccupanti: i coloranti alimentari sintetici sono associati a effetti neurocomportamentali avversi, come disattenzione, iperattività e irrequietezza nei bambini sensibili.
Il panorama globale dei coloranti alimentari
Se il caso contro questi coloranti è così chiaro, perché solo la California ha adottato un divieto? E perché non ci sono divieti a livello federale o in altri stati?
Regolamentazioni in Europa e negli Stati Uniti
In Europa, molti coloranti alimentari permessi negli Stati Uniti sono vietati, come il Verde 3 e il diossido di titanio, ampiamente usato in creme per caffè, caramelle e dentifrici. Altri coloranti, come il Rosso 40, il Giallo 5 e il Giallo 6, possono essere usati solo con un’etichetta di avvertimento sugli effetti negativi sull’attività e l’attenzione nei bambini. Negli Stati Uniti, oltre alla California, anche stati come Washington, Missouri, New York e Illinois hanno proposto leggi simili per vietare alcuni coloranti artificiali.
La posizione della FDA e la mancanza di prove definitive
Nonostante le preoccupazioni, la FDA non ha ancora vietato questi coloranti a livello federale. La ragione principale è la mancanza di prove conclusive. Sebbene ci siano molti studi che collegano i coloranti artificiali all’iperattività, molti di essi presentano difetti metodologici. Alcuni si basano su rapporti dei genitori, notoriamente soggettivi, o studiano coloranti non disponibili negli Stati Uniti. Inoltre, nessuno di questi studi ha trovato effetti particolarmente estremi. Anche le analisi più convincenti non possono dimostrare la causalità, ovvero che i coloranti artificiali siano la causa diretta dei cambiamenti comportamentali osservati nei bambini.
Il futuro dei coloranti alimentari negli Stati Uniti
Con l’aumento delle prove contro i coloranti sintetici, diventa sempre più difficile dimostrare un legame causale. Alcuni ricercatori suggeriscono che i coloranti possano agire come neurotossine nel cervello, ma finora non è stato trovato un meccanismo definitivo.
Prospettive future e possibili cambiamenti
Nonostante le difficoltà, la tendenza degli stati a vietare questi coloranti potrebbe spingere la FDA a rivedere le sue politiche. L’agenzia ha dichiarato che sta lavorando per migliorare la sicurezza chimica degli alimenti e mantenere la fiducia dei consumatori. Fino a quando non verranno emesse nuove linee guida federali, potrebbe diventare più facile evitare i coloranti sintetici, anche negli stati senza divieti. Le aziende alimentari potrebbero decidere di uniformare i loro prodotti per evitare di creare versioni diverse per la California e il resto degli Stati Uniti.
Scelte personali e considerazioni finali
Alla fine, la decisione di evitare i coloranti sintetici è personale. Non ci sono svantaggi evidenti nel farlo, e c’è un sospetto ragionevole che possano essere dannosi, almeno per alcuni bambini. Come ha sottolineato Joel Nigg, professore di psichiatria, “perché esporli a questo rischio?”