Il pianeta Mercurio è stato recentemente oggetto di un’osservazione ravvicinata senza precedenti grazie alla sonda BepiColombo, una missione congiunta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dell’Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA). Il 4 settembre scorso, BepiColombo ha effettuato un flyby a soli 165 chilometri dalla superficie di Mercurio, il più vicino mai realizzato su questo pianeta. Questo evento ha permesso di ottenere immagini dettagliate e uniche del pianeta, inclusa una visione chiara del suo polo sud, finora mai osservato.
Il flyby di BepiColombo
Un incontro ravvicinato
Il flyby del 4 settembre ha rappresentato un momento storico per l’esplorazione spaziale. La sonda BepiColombo, progettata per studiare Mercurio, ha sorvolato il pianeta a una distanza di soli 165 chilometri dalla sua superficie. Questo avvicinamento ha permesso di catturare immagini straordinarie e di raccogliere dati scientifici preziosi. Le immagini sono state scattate dalle tre telecamere di monitoraggio della sonda, note come M-Cam 1, 2 e 3, che hanno immortalato il pianeta in diverse fasi del flyby.
Il timelapse delle immagini
Il video del flyby, composto da 128 immagini, mostra Mercurio mentre entra ed esce dal campo visivo delle telecamere di BepiColombo. Le prime immagini sono state scattate il 4 settembre alle 23:50 ora italiana, quando la sonda si trovava a una distanza di 191 chilometri dal pianeta. Le riprese sono proseguite per circa ventiquattro ore, fino al 5 settembre, quando BepiColombo si trovava già a circa 243.000 chilometri da Mercurio. Questo timelapse offre una visione unica e dettagliata della superficie craterizzata del pianeta.
Le scoperte scientifiche
Caratteristiche geologiche
Durante il flyby, BepiColombo ha sorvolato il “lato notturno” di Mercurio, con la superficie del pianeta che si illuminava progressivamente grazie alla luce solare. Questo ha permesso di identificare diverse caratteristiche geologiche che saranno oggetto di studio più approfondito una volta che la sonda entrerà in orbita attorno a Mercurio. Tra queste caratteristiche, i crateri del polo sud hanno attirato particolare attenzione, offrendo nuove opportunità per comprendere la storia geologica del pianeta.
Obiettivi della missione
L’obiettivo principale del flyby era ridurre la velocità di BepiColombo, in modo che la sonda potesse raggiungere un periodo orbitale intorno al Sole di 88 giorni, molto vicino a quello di Mercurio. Questo è stato un successo, come ha spiegato Frank Budnik, responsabile del volo di BepiColombo. Tuttavia, il flyby ha anche offerto l’opportunità di scattare foto e effettuare misurazioni scientifiche da prospettive uniche, che non saranno più raggiungibili una volta che la sonda entrerà in orbita.
Il viaggio di BepiColombo
Il percorso verso Mercurio
Il flyby del 4 settembre è stato il quarto su Mercurio e il settimo di nove flyby planetari previsti durante la missione di BepiColombo. La sonda, lanciata nel 2018, ha in programma un totale di otto anni di crociera verso Mercurio, il pianeta più piccolo e più interno del Sistema Solare. Durante questo viaggio, BepiColombo effettuerà un flyby intorno alla Terra, due intorno a Venere e sei intorno a Mercurio, per mantenere la rotta corretta e entrare in orbita attorno al pianeta nel 2026.
La colonna sonora del flyby
Un dettaglio curioso del flyby è la colonna sonora che accompagna le spettacolari immagini catturate dalla sonda. L’opera musicale di Antonio Vivaldi, “Le quattro stagioni”, è stata scelta in onore del bacino Vivaldi, una formazione geologica avvistata solo quattro minuti dopo l’avvicinamento di Mercurio. Questa scelta musicale aggiunge un tocco artistico a un evento scientifico di grande importanza.