Il futuro dell’agricoltura spaziale: coltivare patate su Marte
L’idea di stabilire insediamenti umani su Marte entro i prossimi vent’anni, come suggerito da Elon Musk, solleva una serie di interrogativi cruciali, tra cui uno dei più fondamentali: cosa mangeranno i coloni spaziali? Questo tema complesso è esplorato in dettaglio nel libro “Piantare patate su Marte” di Stefania De Pascale. Il titolo richiama alla mente il celebre film “The Martian”, basato sul romanzo omonimo, in cui il protagonista, abbandonato su Marte, sopravvive coltivando patate. Tuttavia, mentre “The Martian” è una narrazione immaginaria, De Pascale sottolinea che i futuri coloni marziani dovranno essere astronauti-agricoltori e prevalentemente vegetariani.
Prepararsi al viaggio verso Marte
La sfida del viaggio interplanetario
Prima di affrontare la questione della coltivazione di cibo su Marte, è essenziale organizzarsi per sopravvivere al lungo viaggio. Trasportare una quantità sufficiente di cibo, acqua e aria per un equipaggio fino a Marte è impraticabile. Pertanto, è necessario produrre cibo riciclando e rigenerando aria e acqua. Le piante possono svolgere un ruolo cruciale in questo processo, rigenerando l’aria, purificando l’acqua, producendo cibo fresco e aiutando a gestire gli scarti. Inoltre, la presenza di vegetali può alleviare lo stress psicologico delle lunghe missioni spaziali, essendo parte integrante del nostro ambiente naturale.
Esperimenti pionieristici nello spazio
L’importanza di coltivare vegetali nello spazio è stata riconosciuta fin dall’inizio del volo umano. I sovietici furono i primi a esplorare la germinazione in microgravità nel 1969. Negli anni ’70, la stazione spaziale Salyut continuò questi esperimenti, ma la vera svolta avvenne con lo Skylab americano, dove gli astronauti riuscirono a far crescere lattuga e rapanelli. Negli anni ’90, la stazione sovietica Mir disponeva di una piccola serra, che sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) si è evoluta nella “salad machine”. Dal 2005, il gruppo di ricerca di De Pascale ha condotto esperimenti in orbita con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana. Durante la missione Vita del 2017, l’astronauta Paolo Nespoli ha partecipato all’esperimento Multitrop per studiare come diversi agenti fisici o chimici influenzino la crescita delle radici.
Coltivare cibo su Marte
La necessità di serre avanzate
Per garantire la produzione di cibo fresco su Marte, sarà necessario costruire serre che forniscano alle piante un ambiente illuminato, con temperatura controllata e acqua. Le tecniche idroponiche saranno probabilmente sfruttate per ottimizzare la crescita delle piante. Tuttavia, le serre dovranno essere protette da meteoriti, grandi e piccoli, che non bruciano nel vuoto lunare o nella tenue atmosfera marziana, e dalle radiazioni cosmiche, che non vengono deviate dal campo magnetico come sulla Terra. I vegetali prodotti saranno fondamentali nella dieta degli esploratori marziani.
Autonomia alimentare per le colonie spaziali
A differenza della Stazione Spaziale Internazionale, le colonie su Marte o sulla Luna dovranno essere completamente autonome, capaci di produrre il cibo necessario alla sopravvivenza senza dipendere da rifornimenti esterni. Questo richiede la capacità di conservare scorte alimentari che non scadano durante il lungo viaggio e di produrre cibo fresco in loco. La durata del cibo deve essere estesa senza compromettere le proprietà nutritive e, quando possibile, mantenendo il sapore.
Lezioni dallo spazio per la Terra
Economia circolare nello spazio
La gestione della dispensa sulla Stazione Spaziale Internazionale è già una sfida, ma assicurare nutrimento agli astronauti su Marte sarà ancora più complesso. I rifornimenti arrivano ogni tre mesi con un cargo da 2,5 tonnellate che trasporta cibo, acqua, vestiti e pezzi di ricambio. Il costo del trasporto è di decine di migliaia di euro per ogni chilogrammo, rendendo evidente la necessità di riciclare quanto più possibile. Questo approccio rappresenta un esempio di economia circolare, dove i rifiuti diventano una risorsa preziosa.
Applicazioni terrestri delle tecnologie spaziali
Le tecnologie e le pratiche sviluppate per coltivare cibo nello spazio possono avere applicazioni significative anche sulla Terra. Le lezioni di economia circolare apprese nello spazio possono essere utilizzate per promuovere una crescita sostenibile sul nostro pianeta. Le piante avranno un ruolo determinante nella ricerca di soluzioni per affrontare le sfide ambientali e alimentari globali. I viaggi e le colonie interplanetarie richiedono un approccio innovativo e sostenibile alla produzione alimentare. Le piante non solo forniranno nutrimento, ma contribuiranno anche a creare un ambiente più vivibile per gli astronauti. Le tecnologie sviluppate per l’agricoltura spaziale possono offrire preziose lezioni per migliorare la sostenibilità e l’efficienza delle pratiche agricole sulla Terra.