Negli Stati Uniti, quasi 36 milioni di ettari di zone umide potrebbero perdere le protezioni federali. Questo rappresenta quasi tutte le zone umide non tidali del Paese. Le praterie di potholes, come quelle nel North Dakota, sono solo un esempio dei numerosi habitat di zone umide negli Stati Uniti.
Una sentenza controversa
Una recente sentenza della Corte Suprema ha sollevato richieste di chiarimento dopo che uno studio ha rivelato che potrebbe portare alla perdita di protezioni federali per quasi tutte le zone umide non tidali negli Stati Uniti contigui. La sentenza in questione riguarda il caso Sackett contro l’Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA), che ha messo in discussione l’ambito del Clean Water Act (CWA) del 1972. Questo atto ha incluso le zone umide nell’estensione delle “acque degli Stati Uniti” (WOTUS), che sono protette a livello federale per ripristinare o mantenere la loro qualità.
Il caso Sackett contro EPA
Nel maggio 2023, la Corte Suprema ha stabilito a maggioranza che il CWA copre solo “le zone umide che sono ‘indistinguibili’ da [torrenti, oceani, fiumi e laghi]” in modo tale che “la zona umida abbia una connessione superficiale continua con quell’acqua, rendendo difficile determinare dove finisce l’acqua e inizia la zona umida.” Questa nuova definizione, secondo Adam Gold, che gestisce le coste e i bacini idrografici resilienti al clima in North Carolina e Virginia per l’Environmental Defense Fund, è “notabilmente più ristretta rispetto a tutte le interpretazioni precedenti” e “ignora prove scientifiche robuste che mostrano l’importanza ecologica delle zone umide.”
Le implicazioni della sentenza
Gold sottolinea che l’uso di un linguaggio vago e soggettivo da parte della corte crea requisiti di giurisdizione federale poco chiari per le zone umide, sollevando la questione irrisolta posta dal giudice Kavanaugh nella sua opinione concordante: “Quanto deve essere umida una zona umida per avere protezioni federali?” Questo è ciò che Gold ha cercato di scoprire.
La ricerca di Adam Gold
Il ricercatore ha esaminato la frequenza delle inondazioni per misurare il grado di “umidità” e ha scoperto che se la definizione includesse solo le zone umide geograficamente isolate che non sono escluse per essere troppo “secche”, allora circa 6,9 milioni di ettari (17 milioni di acri), ovvero circa il 19 percento delle zone umide non tidali, non sarebbero più protette a livello federale.
Le zone umide permanentemente allagate
All’estremo opposto, tuttavia, quando la definizione richiede che una zona umida debba essere permanentemente allagata per essere classificata come WOTUS, quasi tutti i 36,4 milioni di ettari (90 milioni di acri) di zone umide non tidali negli Stati Uniti sarebbero ora considerati non protetti. Le conseguenze di ciò potrebbero essere significative, “data l’importanza degli ecosistemi delle zone umide e i loro numerosi effetti benefici a valle,” scrive Gold.
Protezione a livello statale
Una perdita di protezione federale per una zona umida lascerebbe le protezioni a livello statale, che variano notevolmente in tutto il Paese, come principale baluardo per prevenire il degrado e la perdita delle zone umide. Con questo in mente, Gold evidenzia la necessità di chiarire i dettagli della definizione stabilita nella sentenza della Corte Suprema e conclude “con la speranza che una maggiore comprensione dei potenziali impatti [della sentenza] informerà la discussione pubblica e la risposta.”
Conclusioni e prospettive future
Lo studio di Adam Gold, pubblicato su Science, mette in luce le gravi implicazioni della recente sentenza della Corte Suprema sulle zone umide degli Stati Uniti. La definizione ristretta di cosa costituisce una zona umida protetta potrebbe portare alla perdita di protezioni federali per milioni di ettari di habitat cruciali. Questo cambiamento potrebbe avere effetti devastanti sugli ecosistemi delle zone umide e sulle comunità che dipendono da essi.
Importanza delle zone umide
Le zone umide svolgono un ruolo fondamentale nel mantenimento della biodiversità, nella regolazione del ciclo dell’acqua e nella protezione contro le inondazioni. La loro perdita potrebbe portare a un aumento delle inondazioni, una diminuzione della qualità dell’acqua e una perdita di habitat per numerose specie. Inoltre, le zone umide sono importanti serbatoi di carbonio, contribuendo a mitigare i cambiamenti climatici.
Necessità di azione
È essenziale che i legislatori e le autorità di regolamentazione agiscano rapidamente per chiarire la definizione di zone umide protette e garantire che queste aree cruciali continuino a ricevere le protezioni necessarie. La collaborazione tra governi federali, statali e locali sarà fondamentale per sviluppare politiche efficaci che proteggano le zone umide e i loro numerosi benefici.
Coinvolgimento della comunità
Il coinvolgimento della comunità sarà altrettanto importante. Le comunità locali devono essere informate sui cambiamenti nelle protezioni delle zone umide e coinvolte nella pianificazione e nell’implementazione di strategie di conservazione. La consapevolezza pubblica e l’educazione possono svolgere un ruolo chiave nel promuovere la protezione delle zone umide e nel garantire che le future generazioni possano continuare a beneficiare di questi preziosi ecosistemi.
Prospettive future
Guardando al futuro, è chiaro che la protezione delle zone umide richiederà un approccio integrato e collaborativo. La ricerca scientifica, come quella condotta da Adam Gold, fornisce una base solida per informare le decisioni politiche e promuovere la conservazione delle zone umide. Con un impegno continuo e una maggiore comprensione dell’importanza delle zone umide, possiamo sperare di proteggere questi ecosistemi vitali per le generazioni future.