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Otto anni fa un buco grande come la Svizzera è apparso nel ghiaccio marino antartico. Perché?

By Antonio Lombardi
Published 24 Settembre 2024
4 Min Read
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Otto anni fa un buco grande come la Svizzera è apparso nel ghiaccio marino antartico. Perché?

Otto anni fa un buco grande come la Svizzera è apparso nel ghiaccio marino antartico. Perché?

Nel 2016, un’enorme ‍apertura nel ghiaccio marino dell’Antartide ha lasciato perplessi gli scienziati.​ Questa vasta ‌area di acqua aperta, conosciuta ‌come polynya, si è formata nel Mare di Weddell, raggiungendo dimensioni paragonabili a⁣ quelle ‌della Svizzera. La scoperta ha sollevato numerose domande, e solo recentemente si‍ è iniziato a comprendere le‍ cause di questo fenomeno.

Il mistero della Maud Rise Polynya

Un fenomeno inaspettato

Nel 2016, una⁤ polynya di dimensioni eccezionali è apparsa nel Mare di Weddell, sorprendendo la comunità scientifica. Le polynya ⁤ sono aree ⁣di acqua aperta che si formano all’interno del ghiaccio marino, ma quella del 2016, denominata Maud‍ Rise Polynya, è stata la più grande degli ultimi 40 anni. Le sue dimensioni‍ erano quasi equivalenti a quelle della Svizzera, un evento senza precedenti in tempi recenti.

Il ruolo degli elefanti marini

Per comprendere meglio questo fenomeno, i meteorologi hanno utilizzato una metodologia innovativa: hanno equipaggiato gli elefanti⁣ marini con strumenti scientifici ⁢avanzati. Questi animali, noti per le loro capacità di immersione, hanno raccolto dati preziosi che hanno permesso di analizzare le condizioni oceaniche e atmosferiche che hanno portato alla formazione della ​ polynya.

Le cause della formazione della polynya

Il contributo del Weddell Gyre

Uno degli elementi chiave per comprendere la formazione della Maud Rise Polynya è stato il Weddell Gyre, una ⁢grande ‍corrente circolare che ha⁢ avuto ⁢un’intensità particolarmente ‌elevata tra il 2015 e il 2018. Questa corrente ha portato in superficie strati profondi di acqua calda e salata, contribuendo allo scioglimento del ghiaccio marino.

Il ruolo del trasporto di Ekman

Un altro fattore cruciale è stato ⁢il trasporto‌ di Ekman,⁣ un fenomeno in cui l’acqua si muove ad angolo retto rispetto alla direzione del vento. Questo movimento ha permesso un bilanciamento del sale necessario per mantenere la miscelazione di ⁢sale e calore verso la superficie dell’acqua. Questo processo è stato fondamentale per la persistenza della polynya.

Implicazioni climatiche

Effetti sull’isolamento termico

La presenza di una polynya ha‍ implicazioni significative per il clima. Il ⁣ghiaccio⁤ marino agisce come un isolante,⁢ bloccando il trasferimento ⁢di⁢ energia tra l’oceano e l’atmosfera. La sua assenza aumenta questo scambio, influenzando anche la concentrazione ⁢di anidride carbonica. Durante l’inverno antartico,⁤ la ⁢mancanza di ‍ghiaccio permette all’oceano di assorbire più calore, un fenomeno ⁢che si intensifica con l’arrivo della primavera.

Impatto globale

Le polynya possono avere effetti duraturi sull’oceano. L’impronta di una polynya può persistere nell’acqua per anni, alterando i movimenti delle correnti e il trasporto di calore‌ verso il continente. Le acque dense che si formano⁤ in​ queste aree possono diffondersi attraverso l’oceano globale, influenzando i modelli climatici‍ su larga scala.

Conclusioni

La formazione della ‍ Maud‌ Rise Polynya nel 2016 ha rappresentato un enigma per gli⁢ scienziati, ma grazie a studi ‍recenti e all’uso‍ innovativo di elefanti marini come raccoglitori‍ di ‍dati, si è riusciti a‍ comprendere meglio le dinamiche​ alla base di questo fenomeno. Il Weddell Gyre e il ​ trasporto ‍di Ekman sono stati⁤ identificati ‌come fattori chiave, mentre le implicazioni ‌climatiche⁤ di tali ⁣eventi continuano ‌a essere oggetto di studio. La​ ricerca pubblicata su Science Advances ha fornito nuove intuizioni, ma molte domande rimangono ancora senza risposta, sottolineando la complessità e l’importanza di continuare‌ a studiare questi fenomeni naturali.

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