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Inondazioni epiche causano devastazione dall’Africa all’Asia. Anche l’Europa colpita

By Valeria Mariani
Published 18 Settembre 2024
6 Min Read
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Inondazioni epiche causano devastazione dall’Africa all’Asia. Anche l’Europa colpita

Inondazioni epiche causano devastazione dall’Africa all’Asia. Anche l’Europa colpita

Settembre ha visto una serie di inondazioni catastrofiche colpire diverse parti dell’emisfero settentrionale, alimentate da un’abbondanza record di umidità atmosferica e da un jet stream bloccato in una modalità identificata nella ricerca sul cambiamento climatico. Questi eventi estremi hanno causato devastazioni in Africa, Europa e Asia, evidenziando il crescente impatto del riscaldamento globale.

Inondazioni in Africa occidentale e centrale

Piogge torrenziali e devastazioni

Durante i mesi di luglio, agosto e settembre, piogge incessanti e insolitamente intense hanno scatenato inondazioni catastrofiche in Africa occidentale e centrale, colpendo oltre 4 milioni di persone in 14 paesi, tra cui Benin, Camerun, Repubblica Centrafricana, Ciad, Costa d’Avorio, Gambia, Guinea, Guinea-Bissau, Liberia, Mali, Niger, Nigeria, Sierra Leone e Togo. Secondo il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, queste inondazioni hanno aggravato una crisi alimentare regionale che già colpiva 55 milioni di persone, un numero quattro volte superiore rispetto a cinque anni fa. Almeno 1.096 persone hanno perso la vita in cinque di questi paesi.

Impatto del cambiamento climatico

Nonostante i recenti miglioramenti nella tecnologia di previsione meteorologica e negli sforzi di preparazione ai disastri, il continente africano ha subito un numero senza precedenti di disastri meteorologici mortali negli ultimi due anni. Le inondazioni di quest’anno rappresentano l’ottavo disastro meteorologico a uccidere almeno 500 africani dal 2022. Questo dato allarmante potrebbe essere un presagio del futuro, poiché una maggiore vulnerabilità, una popolazione in crescita e eventi meteorologici più estremi causati dal cambiamento climatico aumentano la frequenza dei disastri mortali.

Tifone Yagi in Asia

Devastazione in Vietnam e Myanmar

Il Tifone Yagi ha toccato terra il 7 settembre vicino a Hai Phong, in Vietnam, come tempesta di categoria 4 con venti di 209 km/h e una pressione centrale di 933 mb. Yagi è stato il primo tifone di categoria 4 o superiore a colpire il Vietnam da quando sono iniziati i record moderni nel 1945. Il bilancio economico e umano di Yagi è stato devastante, con 291 morti in Vietnam e 38 dispersi. La maggior parte delle vittime è stata causata dalle piogge torrenziali nel nord del paese. In Myanmar, almeno 226 persone sono morte in inondazioni e frane, con 77 dispersi.

Costi economici e record storici

Secondo il governo vietnamita, Yagi ha causato danni per almeno 2 miliardi di dollari, rendendolo la tempesta più costosa nella storia del paese. Anche la provincia di Hainan, nel sud della Cina, è stata duramente colpita, con quattro morti e danni superiori a 11 miliardi di dollari. Questo rende Yagi il terzo tifone più costoso nella storia della Cina. Le temperature superficiali del mare lungo il percorso di Yagi erano circa 1 grado Celsius sopra la media, e il cambiamento climatico ha reso queste temperature oceaniche almeno 10-80 volte più probabili.

Tempesta Boris in Europa

Formazione e impatto della tempesta

Un’insolita bassa pressione fredda si è spostata nel sud dell’Europa la scorsa settimana, innescando la formazione di una forte bassa pressione superficiale sul Mar Mediterraneo a sud di Genova, in Italia. Questa bassa pressione, evolutasi nella Tempesta Boris, ha portato aria calda e umida verso nord sotto la bassa pressione fredda attraverso l’Europa centrale, causando intense piogge e inondazioni diffuse in Polonia, Romania, Austria, Repubblica Ceca, Germania e Slovacchia. Decine di migliaia di persone sono state evacuate e almeno 21 sono morte.

Conseguenze e analisi climatica

Le piogge torrenziali hanno causato inondazioni lungo il fiume Danubio verso l’Ungheria e la Slovenia e lungo il fiume Oder verso Wroclaw, in Polonia. Queste inondazioni sono un chiaro promemoria della crescente minaccia degli eventi meteorologici estremi indotti dal clima. Il gruppo World Weather Attribution rilascerà un’analisi il 25 settembre per mostrare in che misura il cambiamento climatico potrebbe aver influenzato la tempesta. Nelle Alpi austriache, la bassa pressione fredda ha collaborato con l’umidità di Boris per produrre una nevicata eccezionalmente precoce e abbondante, con accumuli record per qualsiasi evento di settembre.

Prospettive future e preparazione

Monitoraggio del Caribe occidentale

Il National Hurricane Center sta monitorando il Caribe occidentale come possibile luogo di origine per la prossima tempesta nominata dell’Atlantico, che potrebbe derivare da un ampio sistema di bassa pressione noto come Gyre Centroamericano. Questi gyre sono aree deboli ma estese di bassa pressione superficiale che possono persistere per due settimane o più e spesso generano cicloni tropicali. Le probabilità di sviluppo di un ciclone tropicale nel Caribe occidentale sono attualmente del 0% a due giorni e del 20% a sette giorni.

Implicazioni per il futuro

Gli eventi estremi di settembre evidenziano l’importanza di comprendere e affrontare il cambiamento climatico. Le temperature globali più calde permettono a più acqua di evaporare dagli oceani, intensificando le piogge e aumentando la frequenza e la gravità delle inondazioni. Allo stesso tempo, i modelli di blocco del jet stream e le basse pressioni isolate stanno diventando più comuni, contribuendo a eventi meteorologici prolungati e estremi. La ricerca continua è essenziale per comprendere meglio questi fenomeni e sviluppare strategie di mitigazione e adattamento per proteggere le comunità vulnerabili in tutto il mondo.

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