Nel 2021, un gruppo di scienziati ha scoperto che alcuni anoli, un tipo di lucertola, utilizzano bolle d’aria per respirare sott’acqua. Questa scoperta ha suscitato grande interesse, poiché rappresentava il primo caso noto di vertebrati che impiegano bolle d’aria come una sorta di attrezzatura per la respirazione subacquea. Tuttavia, rimaneva da chiarire se queste bolle avessero una funzione specifica o se fossero solo un curioso incidente. Ora, grazie a una nuova ricerca, è stato dimostrato che le bolle d’aria hanno un ruolo significativo nel prolungare il tempo di immersione degli anoli.
Il ruolo delle bolle d’aria negli anoli
Esperimenti e risultati
Per verificare l’ipotesi, la scienziata Lindsey Swierk dell’Università di Binghamton ha condotto un esperimento applicando un emolliente sui nasi di alcuni anoli, impedendo così la formazione delle bolle d’aria quando si immergevano. L’obiettivo era valutare come l’assenza di una bolla di re-respirazione influenzasse i cicli di respirazione, i movimenti del collo e i tempi di immersione. I risultati hanno mostrato che gli anoli con le bolle d’aria potevano rimanere sott’acqua il 32% più a lungo rispetto a quelli trattati con emolliente. Questo suggerisce che le bolle di re-respirazione hanno un ruolo funzionale nella respirazione subacquea, aiutando questi rettili a nascondersi dai predatori per periodi più lunghi.
Meccanismi di funzionamento
A volte, le bolle d’aria sembrano sul punto di sfuggire dalla lucertola, ma nella maggior parte dei casi rimangono stabili. Questo fenomeno ha suscitato l’interesse di Swierk, che si è chiesta come gli anoli riescano a mantenere queste bolle senza perderle. La scienziata ha descritto gli anoli come “i nuggets di pollo della foresta”, poiché sono prede ambite da serpenti e uccelli. Essere in grado di rimanere sott’acqua fino a 20 minuti rappresenta un’efficace strategia di difesa contro questi predatori.
Possibili implicazioni e ulteriori ricerche
Un’analogia con le branchie fisiche
La scoperta delle bolle di re-respirazione ha sollevato la questione se queste possano essere considerate una sorta di branchia fisica. Swierk ha spiegato che l’idea di una branchia fisica è che un piccolo organismo che respira aria possa respirare sott’acqua utilizzando l’ossigeno che si sposta dall’acqua alla bolla d’aria. Mentre piccoli invertebrati come ragni e insetti possono utilizzare le branchie fisiche indefinitamente, è molto improbabile che una lucertola possa fare lo stesso. Tuttavia, Swierk e il suo team stanno studiando se l’azione delle branchie fisiche possa integrare l’ossigeno di una lucertola sott’acqua, aiutando a prolungare ulteriormente le immersioni.
Prospettive future
La scoperta delle bolle di re-respirazione negli anoli ha aperto nuove strade di ricerca. Swierk ha espresso il suo entusiasmo per il comportamento di questi rettili, affermando che il fatto che gli anoli possano re-respirare senza perdere le bolle d’aria è sorprendente. Questo fenomeno solleva domande sui meccanismi che permettono agli anoli semi-acquatici di compiere questa impresa. La ricerca futura potrebbe concentrarsi su come queste bolle d’aria vengono mantenute e su come gli anoli riescano a utilizzarle per prolungare i loro tempi di immersione.
Conclusioni
La scoperta delle bolle di re-respirazione negli anoli rappresenta un’importante avanzamento nella comprensione del comportamento di questi rettili. Gli esperimenti condotti da Lindsey Swierk hanno dimostrato che le bolle d’aria hanno un ruolo significativo nel prolungare il tempo di immersione degli anoli, aiutandoli a sfuggire ai predatori. Questa scoperta ha sollevato nuove domande sui meccanismi di funzionamento delle bolle d’aria e sulle possibili implicazioni per la respirazione subacquea degli anoli. La ricerca futura potrebbe fornire ulteriori informazioni su come questi rettili riescano a mantenere le bolle d’aria e su come queste possano essere utilizzate per prolungare i tempi di immersione.