La Luna, il nostro satellite naturale, potrebbe diventare un importante strumento per la rilevazione delle onde gravitazionali, quelle vibrazioni nello spazio-tempo generate dal movimento e dalla fusione di oggetti massicci. Questa non è una fantasia, ma una possibilità concreta che gli scienziati stanno esplorando con grande interesse.
L’idea di utilizzare la Luna come un rivelatore di onde gravitazionali risale al programma Apollo, ma solo recentemente è stata ripresa e approfondita in un nuovo studio. Gli scienziati hanno proposto tre opzioni per la costruzione di osservatori di onde gravitazionali sul nostro satellite, incluso l’ambizioso progetto di trasformare la Luna stessa in un rivelatore. Nonostante le numerose sfide tecniche e tecnologiche da superare, il potenziale di questa iniziativa è enorme.
Una delle proposte avanzate prevede l’uso di seismometri altamente sensibili per rilevare le deformazioni della Luna causate dal passaggio di un’onda gravitazionale. Un’altra suggerisce l’impiego di specchi e laser per misurare le più piccole deformazioni, mentre la terza si concentra sulla costruzione di un rivelatore sulla Luna simile a quelli già esistenti sulla Terra, come LIGO e Virgo.
I rivelatori di onde gravitazionali richiedono una precisione estrema, poiché devono misurare variazioni inferiori alle dimensioni di un atomo. La Luna, essendo il luogo sismicamente più tranquillo del sistema solare, offre condizioni ideali per raggiungere livelli di precisione ancora più elevati. Inoltre, alcune regioni lunari sono estremamente fredde, il che potrebbe aiutare a massimizzare la sensibilità dei dispositivi.
Tra le sfide identificate nello studio vi sono la necessità di alimentare i rivelatori in zone della Luna perennemente in ombra e la gestione a distanza degli esperimenti, a meno che non si prevedano basi lunari permanenti. Inoltre, sarà necessario sviluppare seismometri, sistemi laser e meccaniche di alta qualità che funzionino con la precisione richiesta. Nonostante queste difficoltà, gli scienziati sono fiduciosi che sia possibile superarle.
I rivelatori di onde gravitazionali sulla Luna potrebbero rilevare onde nel range dei deciHertz, diversamente da quelli terrestri che operano nell’intervallo da 1 a 100 Hertz. Questo permetterebbe di osservare eventi come la fusione di stelle di neutroni binarie mesi o anni prima della collisione e di localizzare con maggiore precisione le binarie di buchi neri massicci. Inoltre, essendo esperimenti a lungo termine, potrebbero fornire ricerche più ampie di eventi di onde gravitazionali e contribuire a testare ulteriormente la relatività generale.