Nel vasto e misterioso oceano, le balene nuotano maestose, simbolo di una natura selvaggia e incontaminata. Tuttavia, la loro esistenza è minacciata da pericoli sempre più pressanti. È per questo che i leader indigeni del Pacifico hanno deciso di unire le forze e di lanciare un appello coraggioso: riconoscere alle balene la personalità giuridica, attribuendo loro diritti analoghi a quelli degli esseri umani. Questa proposta rivoluzionaria è stata formalizzata attraverso la ratifica della He Whakaputanga Moana (Dichiarazione per l’Oceano), un documento che mira a cambiare radicalmente l’approccio alla conservazione di questi giganti del mare.
La He Whakaputanga Moana è stata ufficialmente ratificata dai leader indigeni provenienti da diverse parti del Pacifico, tra cui Nuova Zelanda, Isole Cook, Tonga, Tahiti, Hawai’i e Rapanui. Questo documento storico non solo chiede che alle balene vengano riconosciuti diritti legali, ma propone anche la creazione di un fondo per la protezione dell’oceano, il Hinemoana Halo Ocean Protection Fund, che fornirebbe le risorse necessarie per realizzare gli obiettivi delineati nella dichiarazione.
La He Whakaputanga Moana si distingue per il suo approccio olistico, che va oltre i tentativi di conservazione precedenti. L’idea è quella di garantire alle balene gli stessi diritti delle persone, come la libertà di movimento, un ambiente sano e la possibilità di prosperare insieme all’umanità. Questo concetto non è del tutto nuovo: in Nuova Zelanda, ad esempio, il fiume Whanganui è già stato riconosciuto come entità giuridica, con diritti paragonabili a quelli umani. Analogamente, una laguna in Spagna ha ottenuto la personalità giuridica e può persino citare in giudizio i responsabili dell’inquinamento.
La dichiarazione pone un forte accento sulla collaborazione, non solo tra i leader indigeni che hanno ratificato il documento, ma anche con scienziati, politici e tutte le persone che considerano il Pacifico la loro casa. Mere Takoko, vicepresidente di Conservation International Aotearoa (Nuova Zelanda) e fondatrice dell’iniziativa Hinemoana Halo Ocean, sottolinea l’importanza di unire le forze per proteggere l’oceano e le sue creature.
Un aspetto fondamentale della dichiarazione è l’inclusione della conoscenza indigena, considerata una risorsa preziosa per la conservazione dell’oceano e delle sue specie. I leader indigeni, custodi di un sapere antico e profondo, sono pronti a condividere la loro esperienza e a collaborare con esperti di diversi settori per trovare soluzioni efficaci.
Nonostante gli sforzi di conservazione degli ultimi anni, sei delle tredici principali specie di balene sono ancora classificate come in pericolo, tra cui le balene franche dell’Atlantico Nord, le megattere e, naturalmente, le imponenti balene blu. Collisioni con le imbarcazioni, intrappolamenti nelle reti da pesca e un oceano sempre più rumoroso e inquinato continuano a minacciare la loro sopravvivenza. La speranza è che, adottando l’approccio olistico delineato nella dichiarazione, le popolazioni di balene possano essere meglio protette.