La ricerca scientifica ha da sempre cercato di comprendere le origini della vita sulla Terra, e una delle teorie più accreditate è quella che attribuisce a comete e asteroidi il ruolo di “veicoli” per i composti necessari alla formazione della vita. Tra questi composti, un ruolo fondamentale è giocato dalle molecole organiche complesse (Com), che fino ad ora erano state osservate solamente in fase gassosa in alcuni sistemi planetari in formazione. Grazie al James Webb Space Telescope e al suo strumento Miri, per la prima volta alcune di queste molecole sono state individuate allo stato solido, sotto forma di ghiaccio, in due protostelle che probabilmente stanno formando nuovi sistemi planetari. Questa scoperta, pubblicata su Astronomy and Astrophysics, apre nuove prospettive sulla comprensione delle origini della vita.
Le molecole organiche complesse e il loro ruolo
Le Com sono particolarmente importanti perché alcune di esse sono essenziali per lo sviluppo della vita. La loro osservazione allo stato solido, in forma di ghiaccio, rappresenta una novità significativa, in quanto precedentemente erano state rilevate solamente in forma gassosa. Questo implica che le Com possono formarsi e rimanere “intrappolate” nei ghiacci nelle regioni periferiche dei sistemi planetari, per poi essere trasportate verso le regioni interne, dove si formano i pianeti rocciosi, attraverso comete o grani di polvere.
Le protostelle osservate
I due sistemi osservati dal James Webb Space Telescope sono denominati Iras 2A e Iras 23385+6053. Iras 2A è una protostella di piccola massa situata nella nebulosa Ngc 1333, a circa mille anni luce dalla Terra, mentre Iras 23385+6053 è una protostella di massa elevata, appartenente a una regione di formazione stellare distante circa 16mila anni luce. Entrambe le protostelle sono circondate da dischi protostellari in cui sono state rilevate molecole organiche complesse allo stato solido.
Il trasporto delle Com e le implicazioni per la vita
La presenza delle Com allo stato solido, sotto forma di ghiaccio, non solo indica che queste molecole sono presenti in quantità maggiore, ma suggerisce anche che il loro trasporto è più efficiente rispetto alla fase gassosa. Infatti, possono migrare all’interno del disco protostellare o essere trasportate da comete e asteroidi che entrano in collisione con i pianeti in formazione, contribuendo così a creare le condizioni adatte allo sviluppo della vita.
Le analogie con il Sistema solare
La protostella Iras 2A, in particolare, presenta somiglianze con il Sole e la sua osservazione potrebbe fornire indizi sulle fasi primordiali del Sistema solare. Le molecole chimiche identificate in questa sorgente, come acetaldeide, etanolo, formiato di metile e acido acetico, potrebbero essere state presenti anche nelle prime fasi di sviluppo del Sistema solare e successivamente trasportate sulla Terra primordiale.
L’importanza delle molecole più semplici
Oltre alle Com, nelle nubi protostellari sono state identificate anche molecole più semplici, come metano, acido formico, anidride solforosa, formaldeide e biossido di zolfo. Quest’ultimo, in particolare, è di interesse prebiotico poiché i composti contenenti zolfo hanno svolto un ruolo importante nel guidare le reazioni metaboliche sulla Terra, contribuendo all’inizio della vita.
In conclusione, la scoperta delle molecole organiche complesse allo stato solido nelle protostelle osservate dal James Webb Space Telescope rappresenta un passo avanti significativo nella comprensione delle origini della vita. Queste molecole, essenziali per lo sviluppo della vita, potrebbero essere state trasportate sui pianeti in formazione, creando le condizioni giuste per l’emergere della vita come la conosciamo.