Durante uno scavo nella Città di David, all’interno del Parco Nazionale delle Mura di Gerusalemme, è stata ritrovata una scatola di pietra antica e rara. Questo reperto, risalente al periodo del Secondo Tempio, è stato presentato al pubblico per la prima volta presso il Museo di Israele a Gerusalemme. La sua datazione si aggira intorno ai 2.000 anni fa, un’epoca in cui la Via dei Pellegrini era la strada principale di Gerusalemme.
Un oggetto misterioso
L’oggetto, simile a una scatola di cimeli, potrebbe essere stato un contenitore per esporre merci in vendita, poiché è stato trovato insieme ad altri oggetti comuni del mercato come ceramiche, monete e utensili da cucina. “Questi oggetti suggeriscono che la strada fosse collegata ad attività commerciali come un vivace mercato urbano”, hanno affermato il Dr. Yuval Baruch e Ari Levy, direttori dello scavo per conto dell’Autorità Israeliana per le Antichità. “La Via dei Pellegrini, che collegava la Piscina di Siloe al Monte del Tempio, era la via principale della città 2.000 anni fa. Sembra che la scatola appena scoperta fosse legata a queste attività commerciali che si svolgevano lungo la Via dei Pellegrini”.
Un reperto unico nel suo genere
La scatola, di dimensioni pari a 30×30 centimetri, contiene nove scomparti di dimensioni uguali e mostra possibili segni di bruciatura sui lati, che potrebbero essere avvenuti durante la Grande Rivolta Ebraica. L’uso di recipienti di pietra è legato alla legge ebraica (halacha), poiché, a differenza dell’argilla e del metallo, si riteneva che la pietra non potesse diventare impura dall’uso, quindi questi oggetti venivano riutilizzati nel corso del tempo.
Il restauro e l’esposizione al Museo di Israele
Ciò che rende davvero speciale questa scatola di calcare è il suo stato di conservazione, essendo l’unica completa conosciuta dalla scienza dopo essere stata accuratamente ricomposta. “La scatola è stata trovata rotta in pezzi con parti mancanti”, ha detto Dudi Mevorah, curatore senior del Dipartimento di Archeologia del Museo di Israele, Gerusalemme. “I frammenti sono stati portati a Victor Uziel, restauratore del Laboratorio di Conservazione dei Manufatti del Museo di Israele, specializzato nel trattamento e restauro di reperti direttamente dal campo”.
Un soprannome curioso
Una scatola simile, scoperta 50 anni fa, ha portato al soprannome “ciotola di noci e semi”, coniato in modo scherzoso dall’archeologo Nachman Avigad durante gli scavi nel Quartiere Ebraico. Il nome è rimasto, ma permangono dubbi sul loro effettivo utilizzo, il che non esclude la possibilità che fosse una sorta di antica macchina per waffle…
Un ritrovamento che solleva interrogativi
La scoperta di questa scatola di pietra solleva interrogativi sulla vita quotidiana e le abitudini commerciali della Gerusalemme di 2.000 anni fa. La sua funzione non è ancora certa, ma il suo ritrovamento apre nuove prospettive sulla comprensione del passato di questa città antica e ricca di storia.