La missione Lucy della NASA rappresenta un passo avanguardistico nell’esplorazione spaziale, essendo la prima navicella spaziale lanciata con l’obiettivo di esplorare gli asteroidi Troiani di Giove, una popolazione di asteroidi primitivi che orbitano in tandem con il gigante gassoso. Questa missione si prefigge di studiare gli asteroidi Troiani di Giove attraverso una serie di manovre nello spazio profondo e un assist di gravità terrestre, preparando il terreno per incontri ravvicinati con l’asteroide Donaldjohanson e l’asteroide Troiano Eurybates.
Il viaggio verso gli asteroidi Troiani
Dopo il suo primo incontro riuscito con un asteroide nel 2023, la missione Lucy della NASA ha fissato con determinazione i suoi obiettivi principali, gli asteroidi Troiani di Giove, mai esplorati prima. Nel 2024, la navicella spaziale Lucy transiterà dalla sua attuale orbita attorno al Sole – che sfiora appena il bordo interno della cintura principale degli asteroidi – a una nuova orbita che la porterà oltre l’orbita di Giove e nel regno degli asteroidi Troiani. Questo sarà realizzato in due fasi: una serie di manovre nello spazio profondo e un assist di gravità terrestre.
Le manovre nello spazio profondo
A fine gennaio, Lucy inizierà la serie di due manovre nello spazio profondo. Il 31 gennaio, la navicella spaziale attiverà brevemente i suoi motori principali per la prima volta nello spazio. Dopo aver analizzato le prestazioni della navicella durante quella breve accensione, il team comanderà alla navicella di effettuare una manovra più grande, nominalmente il 3 febbraio. Complessivamente, queste due manovre sono progettate per cambiare la velocità della navicella di circa 3.218 km/h (circa 900 metri al secondo) e consumeranno circa la metà del carburante a bordo della navicella. Ognuna delle precedenti manovre della navicella ha cambiato la velocità della navicella di meno di 16 km/h (solo pochi metri al secondo) ed erano abbastanza piccole da essere effettuate dai propulsori meno potenti della navicella.
Il percorso di Lucy
Queste manovre posizioneranno Lucy sulla rotta per il suo secondo traguardo dell’anno, il secondo assist di gravità terrestre della navicella. Nel dicembre 2024, Lucy sorvolerà la Terra a una distanza di 370 chilometri. Questo incontro lancerà la navicella attraverso la cintura principale degli asteroidi, dove incontrerà l’asteroide Donaldjohanson nell’aprile 2025, e poi nel gruppo di asteroidi Troiani che precedono Giove (noto anche come L4 o “greco”). Lì, Lucy avrà la sua prima visione ravvicinata di un asteroide Troiano nell’agosto 2027, quando raggiungerà Eurybates e il suo satellite Queta.
Gli obiettivi scientifici della missione
La missione Lucy, lanciata nell’ottobre 2021, è un progetto ambizioso di esplorazione spaziale finalizzato allo studio degli asteroidi Troiani di Giove. Questi asteroidi orbitano attorno al Sole in due gruppi, uno che precede Giove e l’altro che segue, e si pensa che siano residui del sistema solare primordiale.
L’obiettivo di Lucy è sorvolare e esaminare da vicino diversi di questi Troiani per ottenere informazioni sulla formazione ed evoluzione del sistema solare. Nel corso del suo viaggio di 12 anni, Lucy esplorerà un numero record di asteroidi, inclusi un asteroide della cintura principale e sette Troiani, diventando così la prima missione a visitare questi oggetti distanti e primitivi. Attraverso la sua suite completa di strumenti scientifici, Lucy misurerà le composizioni, le densità e le strutture degli asteroidi, gettando luce sulla storia del nostro quartiere planetario.
La tecnologia alla base della missione
La missione Lucy si avvale di tecnologie all’avanguardia per portare a termine il suo compito esplorativo. La navicella è dotata di strumenti scientifici di ultima generazione che le permetteranno di raccogliere dati preziosi sugli asteroidi Troiani. Questi strumenti includono spettrometri, telecamere ad alta risoluzione e radar, che insieme forniranno una visione dettagliata della composizione e della struttura di questi corpi celesti. Con questi dati, gli scienziati sperano di svelare i segreti della nascita del nostro sistema solare e di comprendere meglio la distribuzione dei materiali che hanno dato origine ai pianeti.