Negli ultimi anni, si è assistito a un fenomeno interessante e inaspettato: i giovani di oggi non bevono tanto alcol quanto le generazioni precedenti, come i millennials, la Generazione X e i baby boomer. Questa tendenza ha suscitato la curiosità di scienziati e ricercatori, che si sono chiesti quali potessero essere le ragioni dietro a questo cambiamento. Un recente editoriale, redatto da scienziati australiani e svedesi, ha messo in luce alcune possibili spiegazioni, sottolineando però la necessità di ulteriori ricerche per comprendere appieno il fenomeno.
La Generazione Z e il consumo di alcol
La Generazione Z, ovvero i giovani nati tra la metà degli anni ’90 e l’inizio del 2000, è la prima a essere cresciuta completamente immersa nella cultura di internet e dei social media. Ora che questi giovani adulti stanno iniziando a prendere il loro posto nel mondo, gli scienziati hanno notato alcune tendenze curiose, tra cui appunto il minor consumo di alcol rispetto alle generazioni precedenti. La Generazione Z è stata definita “la generazione curiosa della sobrietà”, ma ciò non significa che tutti i suoi membri siano completamente astemi. Una ricerca condotta da Mintel nel 2023 ha rivelato che i giovani di questa generazione considerano l’alcol più come un “piacere occasionale” piuttosto che come un “rinfresco regolare e rilassante”, come spesso è per le generazioni più anziane.
Le ragioni dietro al calo del consumo di alcol
Nell’editoriale, Michael Livingston, dell’Istituto Nazionale di Ricerca sulle Droghe presso l’Università di Curtin, e i suoi colleghi hanno evidenziato che il calo del consumo di alcol non è uniforme all’interno della generazione: sembra che i ragazzi siano quelli che hanno ridotto di più il consumo, portando a un restringimento (o addirittura a un’inversione) del divario di genere nel bere. Tuttavia, la personalità non sembra essere un fattore determinante, poiché il calo del consumo di alcol si verifica in tutti i principali gruppi di tratti della personalità.
Tra le possibili spiegazioni, una tendenza suggerisce che i giovani potrebbero essere passati dall’alcol e altre sostanze alla cannabis. Con sempre più luoghi che si muovono cautamente verso la legalizzazione, il consumo di cannabis potrebbe diventare più socialmente accettabile. Infatti, i dati suggeriscono che l’uso di cannabis non è in calo tra i giovani.
Le conseguenze sulla salute del minor consumo di alcol
Se da un lato i produttori di bevande alcoliche potrebbero essere preoccupati da questi dati, dall’altro sorge spontanea una domanda: se la Generazione Z sta evitando l’alcol, sta anche evitando alcune delle sue conseguenze negative sulla salute?
I dati in merito sono contrastanti. Uno degli studi citati nell’editoriale ha utilizzato dati svedesi e ha riscontrato una riduzione dei disturbi legati all’alcol, delle intossicazioni alcoliche e di altri danni acuti in linea con la riduzione del consumo. Tuttavia, ciò contrasta con alcuni lavori precedenti che hanno riscontrato il contrario, come uno studio del 2020 che ha concluso che un numero maggiore di giovani (sia millennials che i più anziani della Generazione Z) negli Stati Uniti venivano ricoverati per malattie epatiche legate all’alcol.
La necessità di ulteriori ricerche
Gli autori dell’editoriale hanno concluso che sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere come le tendenze dei danni riflettano le tendenze del consumo di alcol, per valutare meglio come l’uso di droghe illecite si inserisca nella storia più ampia del calo del consumo di alcol tra i giovani e, soprattutto, per delineare in modo completo i pro e i contro di un calo del consumo di alcol tra i giovani che sembra essere fortemente associato a preoccupazioni riguardo al rischio.
Una nuova prospettiva sul consumo di alcol tra i giovani
Con cambiamenti così profondi nel consumo di alcol tra i giovani, le teorie più datate spesso utilizzate per comprendere l’uso di sostanze da parte dei giovani potrebbero essere superate. Gli autori dell’editoriale sottolineano che sarà necessaria una visione più completa su questo problema se vogliamo aiutare i giovani – e la generazione che verrà dopo di loro – a navigare meglio il loro rapporto in cambiamento con l’alcol.