L’universo è un luogo affascinante e misterioso, pieno di fenomeni che ancora oggi sfuggono alla nostra comprensione. Tra questi, le espulsioni di gas dalle galassie sono eventi noti da tempo, ma solo recentemente un gruppo di astronomi ha rivelato un’espulsione di gas molecolare in un quasar situato a miliardi di anni luce dalla Terra. Questa scoperta potrebbe avere implicazioni significative per la comprensione dell’evoluzione delle galassie e della formazione stellare.
Il quasar J2054-0005 e l’osservazione delle molecole di OH
Il quasar in questione, denominato J2054-0005, è uno dei più brillanti dell’universo lontano e rappresenta un candidato ideale per studiare le espulsioni di gas. Gli astronomi, guidati da Dragan Salak dell’Università di Hokkaido, hanno utilizzato la molecola di idrossile (OH) come tracciante per rivelare la presenza di gas in movimento a una velocità superiore ai 600 km/s. La tecnica impiegata si basa sull’osservazione dell’assorbimento della radiazione emessa dal quasar da parte delle molecole di OH, creando un’ombra davanti alla sorgente luminosa.
L’importanza delle espulsioni di gas per l’evoluzione delle galassie
Le espulsioni di gas molecolare sono fenomeni che possono influenzare profondamente l’evoluzione delle galassie. In particolare, si ritiene che possano giocare un ruolo chiave nell’interruzione della formazione stellare nelle galassie sferoidali. Queste ultime, infatti, sembrano aver cessato di produrre nuove stelle miliardi di anni fa, e le eruzioni di gas potrebbero essere la causa di questa “sterilizzazione”. La galassia che ospita J2054-0005, ad esempio, potrebbe esaurire la sua riserva di gas molecolare in soli dieci milioni di anni, impedendo così la nascita di nuove stelle.
Le sfide nell’osservazione dell’universo primordiale
Studiare l’universo nei suoi primi miliardi di anni di vita rappresenta una sfida notevole per gli astronomi, a causa delle limitazioni tecnologiche attuali. Tuttavia, la scoperta di espulsioni di gas in un quasar così lontano offre una preziosa finestra su questo periodo remoto e cruciale per la comprensione della storia del cosmo.
L’interferometro Alma e la rivelazione delle espulsioni di gas
Per osservare il quasar J2054-0005 e rivelare l’espulsione di gas molecolare, gli astronomi hanno utilizzato l’interferometro Alma, situato nel deserto di Atacama in Cile. Questo strumento, grazie alla sua sensibilità, è attualmente l’unico in grado di rilevare tali fenomeni in oggetti così remoti. Le osservazioni sono state effettuate utilizzando dalle 41 alle 46 antenne, puntate sul quasar per oltre sette ore.
Le implicazioni per la formazione stellare e l’accrescimento di nuovo materiale
Le espulsioni di gas molecolare non sono l’unico fattore che influisce sull’evoluzione delle galassie. Anche l’accrescimento di nuovo materiale dal mezzo circumgalattico può riaccendere la formazione stellare. Le galassie, infatti, sono circondate da estesi aloni di gas che possono fornire nuovo combustibile per la nascita di stelle. È quindi fondamentale comprendere i meccanismi che inibiscono questo processo, per avere un quadro completo dell’evoluzione galattica.
In conclusione, la scoperta di un’espulsione di gas molecolare in un quasar lontano rappresenta un passo avanti significativo nella comprensione dell’universo primordiale e dell’evoluzione delle galassie. Gli astronomi continueranno a studiare questi fenomeni per svelare i segreti dell’universo e della formazione stellare.