La recente fuoriuscita di petrolio al largo delle coste di Tobago ha scatenato un’allerta nazionale. Le immagini satellitari catturate dalla missione Copernicus Sentinel-1 dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) mostrano l’entità del disastro, con la macchia nera che si estende per oltre 160 chilometri verso ovest, raggiungendo le acque territoriali di Grenada e minacciando di diffondersi anche verso il Venezuela.
La portata del disastro
Il 6 febbraio, le acque intorno a Tobago apparivano ancora limpide nelle immagini satellitari. Tuttavia, solo otto giorni dopo, la situazione è drasticamente cambiata: le foto successive rivelano come il petrolio fuoriuscito dalla chiatta affondata abbia inquinato la costa di Tobago e si sia diffuso in mare aperto. L’ESA sottolinea come il radar satellitare sia particolarmente efficace nel monitorare l’evoluzione delle fuoriuscite di petrolio, poiché la presenza di petrolio sulla superficie del mare riduce il movimento delle onde, rendendo le chiazze di petrolio ben visibili come macchie nere su uno sfondo grigio.
Le conseguenze sull’ecosistema
Oltre al danno estetico, vi sono preoccupazioni significative per la fauna marina dell’area. Il petrolio può influenzare la vita marina in numerosi modi: se ricoperti, può impedire a pellicce e piume di isolare e impermeabilizzare, oltre a poter essere inalato o ingerito, con conseguenze come soffocamento o avvelenamento. L’incidente della Deepwater Horizon, ad esempio, ha avuto effetti devastanti e di vasta portata sulla fauna selvatica.
Operazioni di pulizia e prossimi passi
Fortunatamente, è in corso una grande operazione di pulizia. Secondo quanto riferito da Reuters, l’Agenzia di Gestione delle Emergenze di Tobago (TEMA) ha dichiarato che finora sono stati raccolti circa 2.000 barili di petrolio, con miglioramenti già visibili su alcune spiagge. Tuttavia, il lavoro da fare è ancora molto. Il Primo Ministro Keith Rowley, parlando al Parlamento, ha affermato che la nave è ancora incagliata sulla barriera corallina di Cove e continua a rappresentare una grave minaccia inquinando la costa e i mari circostanti.
La risposta delle autorità
Le autorità hanno dichiarato l’incidente come emergenza nazionale e stanno monitorando la situazione oltre le immagini satellitari, con sorvoli aerei per localizzare la fonte e seguire il percorso della fuoriuscita di petrolio. La TEMA ha aggiornato l’estensione della marea nera a 278 chilometri, con la macchia che si dirige verso le acque territoriali di Grenada e potenzialmente verso il Venezuela.
Il turismo a rischio
La bellezza naturale di Tobago è un’importante attrazione turistica, e questa fuoriuscita di petrolio rappresenta una minaccia diretta a tale bellezza. Alcune spiagge, soprattutto quelle dei resort, sono state costrette a chiudere a causa della sabbia ricoperta di petrolio. Alexcia Best, associata alla campagna per la conservazione degli oceani di Oceana, ha espresso preoccupazione per l’impatto del disastro sul turismo e sull’ambiente.
Con gli sforzi di pulizia che continuano, il prossimo passo importante sarà quello di sigillare la perdita. Nel frattempo, il mondo osserva con apprensione le ripercussioni di questo disastro ambientale sui Caraibi.