La notizia della costruzione di un imponente allevamento di scimmie da laboratorio in Georgia ha scatenato una forte opposizione da parte di gruppi per la tutela degli animali e residenti locali. Il complesso, che si prevede ospiterà fino a 30.000 macachi, diventerebbe il più grande degli Stati Uniti, superando persino la popolazione umana della città più vicina. Il progetto, promosso dalla società Safer Human Medicine (SHM), prevede la realizzazione di un’area di circa 80 ettari nella piccola città di Bainbridge, nella contea di Decatur. Nonostante i generosi sgravi fiscali concessi dal consiglio comunale di Bainbridge a dicembre 2023, il piano ha sollevato preoccupazioni riguardo a possibili contaminazioni ambientali, fughe di massa delle scimmie e impatti negativi sulla qualità della vita dei residenti.
Le preoccupazioni dei residenti
L’idea di condividere la propria città con migliaia di macachi non è stata accolta positivamente da alcuni abitanti. Oltre alle preoccupazioni per odori e rumori molesti, i cittadini temono per la sicurezza ambientale e la propria salute. “Non penso che qualcuno vorrebbe 30.000 scimmie come vicini”, ha dichiarato David Barber, residente a soli 120 metri dal sito prescelto per l’allevamento. Anche Johnny Reynolds, un altro vicino, ha espresso la sua preoccupazione per il valore delle proprietà e per la salute della comunità, sottolineando che la questione riguarda tutti gli abitanti della zona.
La posizione di PETA
Anche PETA si è inserita nel dibattito, unendosi alle proteste locali contro il progetto. L’organizzazione per i diritti degli animali ha evidenziato che i residenti di Bainbridge hanno presentato una causa il 15 febbraio contro il Comune e altre autorità locali per l’approvazione del controverso piano. “In un tentativo di attrarre alcuni posti di lavoro – molti dei quali mal pagati e a rischio di esposizione a malattie zoonotiche – le autorità cittadine e della contea hanno spianato la strada a un piano non etico e potenzialmente disastroso dal punto di vista ecologico, che potrebbe innescare la prossima pandemia”, ha affermato la Dr.ssa Lisa Jones-Engel, primatologa e consulente scientifico senior di PETA.
La difesa di SHM e il ruolo della sperimentazione animale
Di fronte alle critiche, SHM ha difeso il suo piano di costruire l’allevamento a Bainbridge, sostenendo che l’investimento di 270 milioni di dollari favorirà l’infrastruttura locale e creerà fino a 250 nuovi posti di lavoro. In una lettera aperta ai residenti, l’azienda ha risposto a diverse domande sollevate dalla comunità, argomentando che la sperimentazione animale è una realtà della ricerca scientifica. Molti ricercatori e istituzioni scientifiche considerano ancora la sperimentazione su animali il metodo più efficace per studiare farmaci e ipotesi scientifiche, rispetto a modelli informatici e organoidi coltivati in laboratorio.
I benefici scientifici della sperimentazione animale
Nonostante possa essere eticamente discutibile per alcuni, la scienza deve molte delle sue scoperte alla sperimentazione animale. “Innumerevoli benefici scientifici sono derivati dalla ricerca su animali. Senza di essa, non avremmo farmaci chemioterapici per il cancro, farmaci per l’ipertensione, la capacità di eseguire trapianti d’organo, farmaci insulinici per i diabetici, protesi articolari, farmaci come la penicillina e altri antibiotici, pacemaker, vaccini per il COVID, la poliomielite, il morbillo, la rosolia e il tetano, e centinaia di altri progressi medici”, ha scritto SHM nella lettera aperta.
Il dibattito etico e la ricerca di alternative
Nonostante la difesa di SHM, il dibattito etico sulla sperimentazione animale rimane acceso. Molti sostengono la necessità di ricercare metodi alternativi che non prevedano l’uso di animali, per ridurre la sofferenza e rispettare i diritti degli esseri viventi. La controversia sull’allevamento di Bainbridge mette in luce la complessità di bilanciare progresso scientifico, benessere animale e interessi della comunità.