Un recente studio condotto da scienziati dell’UCL e di altre istituzioni internazionali ha portato alla luce una scoperta sorprendente: solo il 2,2% delle specie di alberi rappresenta la metà degli alberi presenti nelle foreste tropicali di tutto il mondo. Questo modello uniforme, riscontrato in regioni diverse come l’Africa, l’Amazzonia e il Sud-est asiatico, suggerisce l’esistenza di un meccanismo fondamentale che modella questi ecosistemi.
La ricerca ha rivelato che un numero limitato di specie di alberi domina le foreste tropicali a livello globale, sfidando le precedenti concezioni sulla diversità di questi ecosistemi.
Una collaborazione internazionale di 356 scienziati, guidata dai ricercatori dell’UCL, ha riscontrato modelli quasi identici di diversità degli alberi nelle foreste tropicali di tutto il mondo.
Lo studio, che ha esaminato oltre un milione di alberi in 1.568 località e pubblicato oggi (10 gennaio) su Nature, ha scoperto che solo il 2,2% delle specie di alberi costituisce il 50% del numero totale di alberi nelle foreste tropicali dell’Africa, dell’Amazzonia e del Sud-est asiatico. Ogni continente è composto dalla stessa proporzione di poche specie comuni e molte specie rare.
Sebbene le foreste tropicali siano famose per la loro diversità, questa è la prima volta che gli scienziati hanno studiato gli alberi più comuni nelle foreste tropicali del mondo.
Gli scienziati stimano che solo 1.053 specie rappresentino la metà degli 800 miliardi di alberi delle foreste tropicali del pianeta. L’altra metà è composta da 46.000 specie di alberi. Il numero di specie rare è estremo, con le 39.500 specie più rare che rappresentano solo il 10% degli alberi.
Implicazioni della scoperta
Il dottor Declan Cooper (UCL Geography e UCL Centre for Biodiversity and Environment Research), autore principale dello studio, ha dichiarato: “Le nostre scoperte hanno implicazioni profonde per la comprensione delle foreste tropicali. Se ci concentriamo sulla comprensione delle specie di alberi più comuni, possiamo probabilmente prevedere come l’intera foresta risponderà ai rapidi cambiamenti ambientali di oggi. Questo è particolarmente importante perché le foreste tropicali contengono una quantità enorme di carbonio immagazzinato e sono un importante serbatoio di carbonio a livello globale.”
Ha continuato: “Identificare la prevalenza delle specie più comuni offre agli scienziati un nuovo modo di guardare alle foreste tropicali. Monitorare queste specie comuni può fornire un nuovo modo per caratterizzare queste foreste e in futuro forse valutare più facilmente la salute di una foresta.”
Modelli simili in regioni diverse
I ricercatori hanno riscontrato modelli sorprendentemente simili nella proporzione di specie di alberi che sono comuni, vicino al 2,2%, nonostante le foreste tropicali dell’Amazzonia, dell’Africa e del Sud-est asiatico abbiano ciascuna una storia unica e ambienti contemporanei diversi.
L’Amazzonia è costituita da una vasta regione di foresta collegata, mentre il Sud-est asiatico è una regione di isole per lo più disconnesse. Le persone sono arrivate in Amazzonia circa 20.000 anni fa, ma vivono nelle foreste africane e del Sud-est asiatico da più del doppio di quel tempo. In termini di ambiente contemporaneo, le foreste africane sperimentano un clima più secco e fresco rispetto alle altre due regioni di foreste tropicali.
Date queste notevoli differenze, i modelli quasi identici di diversità degli alberi suggeriscono che un meccanismo fondamentale possa governare l’assemblaggio delle comunità di alberi in tutte le foreste tropicali del mondo. I ricercatori non sono ancora in grado di dire quale possa essere questo meccanismo e si concentreranno su lavori futuri per identificarlo.
Identificazione delle specie comuni
Le stime delle specie comuni derivano da analisi statistiche, che non forniscono i nomi degli alberi comuni. Per superare questo, gli scienziati hanno utilizzato una tecnica nota come campionamento per stimare quali siano i nomi più probabili delle specie comuni. La loro lista di 1.119 nomi di specie di alberi, la prima lista di specie comuni delle foreste tropicali del mondo, consentirà ai ricercatori di concentrare i loro sforzi sulla comprensione dell’ecologia di queste specie, che a sua volta può dare agli scienziati una scorciatoia per comprendere l’intera foresta.
La collaborazione internazionale e i dati raccolti
Il professor Simon Lewis (UCL Geography e University of Leeds), autore senior dello studio, ha affermato: “Volevamo guardare alle foreste tropicali in un modo nuovo. Concentrarsi su alcune centinaia di specie di alberi comuni su ogni continente, piuttosto che sulle molte migliaia di specie di cui sappiamo quasi nulla, può aprire nuovi modi per comprendere queste preziose foreste. Questo focus sulle specie più comuni non dovrebbe distogliere l’attenzione dall’importanza delle specie rare. Le specie rare necessitano di un’attenzione speciale per proteggerle, ma guadagni rapidi e importanti nella conoscenza deriveranno da un focus scientifico sulle specie di alberi più comuni.”
I ricercatori hanno assemblato dati di inventario forestale da foreste tropicali intatte che non erano state influenzate dal disboscamento o dal fuoco. In ciascuna delle 1.568 località, i team hanno identificato e registrato ogni albero con un tronco di diametro superiore a 10 centimetri, in una porzione di foresta, solitamente un ettaro, che è un quadrato di foresta che misura 100 metri per lato.
Il professor Lewis ha raccolto e collazionato questi dati per 20 anni. Lo sforzo è una collaborazione delle più grandi reti di trame attraverso l’Amazzonia (Amazon Tree Diversity Network; RAINFOR), l’Africa (African Tropical Rainforest Observatory Network, AfriTRON; Central African Plot Network) e il Sud-est asiatico (Slik Diversity Network; T-FORCES), riunite per la prima volta per l’analisi pubblicata.
Questa collaborazione tra centinaia di ricercatori, assistenti sul campo e comunità locali ha portato a un totale di 1.003.805 alberi campionati, che includevano 8.493 specie di alberi, su 2.048 ettari, equivalenti a quasi otto miglia quadrate di foresta. I team hanno inventariato 1.097 trame nell’Amazzonia per un totale di 1.434 ettari, 368 trame in Africa per un totale di 450 ettari e 103 trame nel Sud-est asiatico per un totale di 164 ettari.
In conclusione, la ricerca sostenuta dal Natural Environmental Research Council e pubblicata su Nature rappresenta un importante contributo alla comprensione dei problemi ambientali e alla ricerca di soluzioni sostenibili. Gli scienziati hanno evidenziato la necessità di agire con urgenza per proteggere l’ambiente e garantire un futuro sostenibile per il nostro pianeta.