La fertilità femminile è un argomento complesso e delicato che riguarda molte donne in tutto il mondo. La capacità di concepire e portare avanti una gravidanza è influenzata da numerosi fattori, tra cui la qualità degli ovociti prodotti dalle ovaie. Recentemente, due team di ricerca dell’Università di Rutgers hanno condotto studi approfonditi per comprendere meglio i meccanismi alla base della produzione di ovociti e per identificare possibili cause di infertilità e aborti spontanei.
Prevedere la vitalità degli ovociti
Il primo studio, pubblicato su Nature Communications, si è concentrato sulla struttura degli ovociti di topo prima della fecondazione. I ricercatori hanno scoperto che gli ovociti che formano una struttura simile a un cappuccio prima di essere fecondati hanno maggiori probabilità di essere vitali, di attaccarsi all’utero e di svilupparsi in embrioni rispetto a quelli privi di tale struttura. Questa scoperta è fondamentale per migliorare i tassi di successo della fecondazione in vitro (IVF) e per comprendere le basi biologiche che determinano la qualità di un ovocita e di un embrione.
Mutazione genetica e aborti spontanei
Nel secondo studio, pubblicato sull’American Journal of Human Genetics, il team di Rutgers ha identificato una mutazione genetica che, nei topi, causa un numero anormale di cromosomi negli ovociti, una delle principali cause di aborti spontanei precoci e fallimenti della IVF. Questa scoperta apre la strada a nuove ricerche per comprendere le radici genetiche dell’infertilità femminile e per sviluppare metodi diagnostici in grado di identificare i fattori di rischio genetico.
Implicazioni della ricerca sulla fertilità
L’infertilità, definita come l’incapacità di concepire dopo un anno o più di rapporti sessuali non protetti, è un problema comune che colpisce molte coppie. Negli Stati Uniti, tra le donne di età compresa tra 15 e 49 anni senza figli precedenti, circa il 19% non riesce a rimanere incinta dopo un anno di tentativi, mentre circa il 26% ha difficoltà a concepire o a portare a termine una gravidanza, una condizione nota come ridotta fecondità.
Comprendere la produzione degli ovociti
I team di ricerca di Rutgers, guidati dai professori Karen Schindler e Jinchuan Xing, stanno cercando di capire come alcune donne producano ovociti altamente vitali e perché il processo di produzione degli ovociti sia così incline agli errori. Nel primo studio, il team ha esaminato uno degli ultimi passaggi del processo di produzione degli ovociti, scoprendo una nuova struttura a forma di cappuccio che si forma tra le cellule durante la divisione cellulare. Questa struttura agisce come una barriera protettiva che impedisce la fuga di materiali essenziali, come informazioni genetiche e strutture che producono proteine, nella cellula del corpo polare adiacente. In assenza di questa struttura, gli ovociti sono meno propensi a svilupparsi in embrioni.
Metodologie di ricerca e implicazioni cliniche
Nel secondo studio, il team di Xing ha analizzato un insieme di dati raccolti dalle cliniche di IVF durante i test genetici sugli embrioni per identificare un numero anormale di cromosomi prima dell’impianto. Utilizzando una tecnologia di sequenziamento del DNA a basso costo, il team è stato in grado di rilevare una mutazione genetica comune nei fallimenti degli ovociti. Questa scoperta ha implicazioni ampie, non solo per i clinici e i pazienti che indagano sulle cause emergenti dei fallimenti della IVF, ma anche per fornire al mondo un nuovo modo di condurre studi genetici utilizzando dati di sequenziamento a bassa copertura.
In conclusione, questi studi rappresentano un passo importante nella comprensione della fertilità femminile e offrono speranza a molte donne che affrontano sfide nella concezione e nel mantenimento di una gravidanza. Con una maggiore conoscenza dei meccanismi alla base della produzione degli ovociti e delle cause genetiche dell’infertilità, sarà possibile migliorare i tassi di successo della IVF e fornire trattamenti più mirati per le donne che lottano con problemi di fertilità.