Quando si pensa al cibo nello spazio, la mente va subito ai classici alimenti liofilizzati e alle bevande in tubetti che hanno accompagnato gli astronauti nelle loro missioni. Ma con l’incremento delle missioni spaziali di lunga durata, la necessità di un’alimentazione più varia e nutriente diventa sempre più pressante. Ecco che un gruppo di ricercatori internazionali ha sviluppato la ricetta per un “pasto spaziale” che non solo soddisfi le esigenze nutrizionali degli astronauti, ma sia anche sostenibile e piacevole al palato.
Ingredienti selezionati per la salute degli astronauti
Il team di ricerca, guidato da Volker Hessel dell’Università di Adelaide, ha selezionato sette ingredienti chiave per la loro insalata spaziale: soia, semi di papavero, orzo, cavolo riccio, arachidi, semi di girasole e patate dolci. Questi alimenti sono stati scelti non solo per il loro valore nutrizionale, ma anche per la loro capacità di essere coltivati in condizioni di microgravità. Inoltre, questi ingredienti richiedono una quantità minima di acqua per la loro crescita, un fattore cruciale per la sostenibilità delle missioni spaziali.
Un pasto gustoso e sostenibile
La sfida principale per gli scienziati è stata quella di creare un pasto che fosse non solo nutriente, ma anche gustoso. Dopo aver testato diverse combinazioni di ingredienti, hanno scoperto che la loro insalata spaziale era non solo nutriente, ma anche apprezzata dai tester qui sulla Terra. Questo aspetto è fondamentale per garantire che gli astronauti mantengano un buon morale e una dieta equilibrata durante le lunghe missioni spaziali.
Il futuro del cibo spaziale
Da John Glenn a oggi
Se il primo spuntino spaziale risale al 1962, quando l’astronauta John Glenn consumò una mousse di mele in tubetto, oggi la ricerca si sta spingendo verso un menu più variegato e nutriente. I ricercatori stanno già pensando a come ampliare la varietà di colture disponibili per le future missioni, con l’obiettivo di soddisfare anche le esigenze fisiologiche delle astronaute.
Un modello computerizzato per la varietà
Il modello computerizzato sviluppato dal team di ricerca permetterà di esplorare nuove combinazioni di alimenti e di colture, ampliando così le opzioni disponibili per gli astronauti. Questo strumento sarà fondamentale per garantire una dieta equilibrata e sostenibile durante le missioni spaziali di lunga durata.
In conclusione, la ricerca sull’alimentazione spaziale sta facendo passi da gigante, e il futuro promette pasti più vari e gustosi per gli astronauti. Come disse Virginia Woolf, non si può vivere bene se non si mangia bene, e questo vale anche per l’esplorazione spaziale.