Una bambina di otto anni ha fatto una scoperta importante su due questioni che molti australiani si sono chiesti almeno una volta nella vita: perché le gazze australiane attaccano e come scelgono i loro bersagli? Quello che è iniziato come un semplice progetto scolastico è diventato virale e ha ricevuto decine di migliaia di risposte. Sebbene alcune delle domande associate al sondaggio potrebbero non essere quelle che un esperto scienziato avrebbe posto, Emma Glenfield potrebbe aver prodotto alcuni progressi significativi nella comprensione del problema.
In Australia, il resto del mondo è convinto che tutto voglia ucciderti, persino gli alberi. In realtà, le morti causate da morsi di serpenti o ragni, per non parlare delle foglie letali, sono estremamente rare. Per molti, la più grande paura della fauna selvatica proviene dalle gazze in primavera.
Le gazze australiane, poco imparentate con gli uccelli dell’emisfero settentrionale con lo stesso nome, sono estremamente intelligenti, giocherellone e promiscue. Hanno anche becchi affilati come rasoi e ogni primavera una piccola percentuale dei maschi inizia ad attaccare gli umani che passano attraverso il loro territorio, a volte colpendoli con il becco in testa. Sembra che siano in combutta con il lobbismo automobilistico, poiché sono particolarmente aggressivi nei confronti dei ciclisti, il che può portare a brutti incidenti quando i ciclisti spaventati distolgono lo sguardo dalla strada. L’Accademia Australiana delle Scienze fornisce persino indicazioni su cosa fare.
La Blue Mountains Grammar School ha una gazza sul posto il cui nome, Mr Swoopsalot, racconta la storia. Emma, allora in terza elementare, si chiedeva quale fosse la motivazione di Mr Swoopsalot. Ha anche notato che i suoi bersagli non erano casuali. “È venuto a scuola per molto tempo e ha attaccato tutti i papà”, ha detto all’ABC.
Dopo che Emma ha posto alcune domande sull’argomento, il suo insegnante l’ha incoraggiata a trasformarlo in un progetto di matematica, la sua materia preferita.
Con l’aiuto di sua madre, Kirsty, Emma ha creato un sondaggio e ha utilizzato volantini con un codice QR per incoraggiare i compagni di scuola e gli estranei a compilarlo. Il sondaggio è diventato virale, attirando 31.432 risposte, un campione molto più ampio di qualsiasi ricerca sull’argomento condotta da scienziati professionisti. È diventato così popolare che un terzo delle risposte è arrivato dall’estero. Kirsty Glenfield ha detto a IFLScience che, sebbene abbia lasciato che Emma gestisse il progetto, ha contribuito rimuovendo tutte le risposte provenienti da URL stranieri, data la probabilità che si riferissero a gazze non correlate della famiglia dei corvidi.