Alcune estati fa una terribile ondata di calore si è abbattuta in alcune città del Canada e degli Stati Uniti d’America, tra cui Portland, Oregon, Washington, Seattle e Vancouver. In queste città le temperature hanno raggiunto i 50°C, provocando la morte di più di 500 persone. Inoltre sono stati registrati almeno 180 incendi devastanti.
Dal XIX secolo ad oggi la possibilità di avere ondate di calore di tale entità è aumentata di almeno 150 volte. Questo drammatico scenario da un lato spaventa i cittadini, preoccupati per il futuro della Terra, dall’altro conduce numerosi scienziati a compiere studi e ricerche per comprendere più a fondo l’entità e l’origine di tale fenomeno.
Sjoukje Philip, scienziato del clima presso il Royal Netherlands Meteorological Institute (KNMI), ha affermato che questa ondata di calore è stata resa possibile unicamente dal devastante cambiamento climatico in atto. Inoltre, lo scienziato ha ribadito che tale ondata di calore potrebbe essere sì un evento raro, ma se in futuro le temperature del Pianeta dovessero aumentare di 2°C, tali ondate di calore potrebbero verificarsi ogni 5-10 anni.
Un gruppo formato da 27 scienziati del Progetto World Weather Attribution (WWA) ha affermato che il cambiamento climatico è indubbiamente causato dalle attività antropiche. I 27 scienziati hanno poi concluso che a partire dall’epoca preindustriale la temperatura terrestre globale ha subito un aumento di 1,2°C ed è proprio questo incremento a rendere 150 volte più probabile la possibilità che in futuro ci siano ondate di calore di simile entità.
Nei prossimi decenni gli urbanisti e gli operatori di emergenza dovranno prepararsi a disastri climatici, in particolare dovrà saper gestire al meglio l’impatto devastante che queste ondate di calore potrebbero avere sulle persone, sulla salute umana, le abitazioni, le infrastrutture e sull’agricoltura.
Maarten van Aalst, direttore del Red Cross Red Crescent Climate Centre presso L’Aia (Paesi Bassi) ha affermato che le ondate di calore come quella della scorsa estate sono in cima alle classifiche come futura causa di decessi per disastri globali.